C'è chi ci riprova. C'è chi ormai non ha più fiducia ed ha perso ogni speranza. Da una parte la deputata Annalisa Pannarale del M5S, dall'altra la (ex) battagliera Manuela Ghizzoni, deputata del Partito Democratico, che più di tutti si era impegnata, seppur vanamente, nella difesa dei diritti dei (ormai ex) quota 96 scuola.

Ma cosa è successo? Perché si può riaprire la vicenda?

Forte anche della sentenza del Giudice del lavoro di Salerno, che ha dato ragione a ben 42 lavoratori della scuola che avevano fatto ricorso per il riconoscimento del loro diritto acquisito ad andare in pensione, nonostante la legge Fornero del dicembre 2011, la onorevole del Movimento 5 stelle ha presentato un emendamento alla legge di stabilità.

Emendamento preannunciato con una lettera al Presidente della Commissione lavoro della Camera on. Francesco Boccia, nella quale chiede al Presidente medesimo di rivedere l'assurdo parere di inammissibilità espresso, qualche mese fa, per carenza di compensazione all'emendamento su quota 96.

Quale lo stato di fatto?

Ricordiamo che a seguito di verifiche fatte dal Ministero della Pubblica Istruzione nel novembre 2013 era emerso che il numero di lavoratrici e lavoratori interessati e rimasti bloccati dalla legge Fornero, era di circa 4000 unità. Oggi, come si apprende da fonti sindacali, il numero degli aventi diritto si sarebbe ridotto a 3000, essendo andati in pensione "motu proprio" dal primo di settembre circa mille di quegli operatori scolastici ex quota 96.

Perché l'on. Manuela Ghizzoni ha perso la speranza di una soluzione?

Se la posizione della on. Pannarale è di rinnovata fiducia, altrettanto non si può dire della ex arcigna Manuela Ghizzoni. Questa infatti, non nasconde la sua profonda delusione su come si è sviluppata la vicenda e per le accuse ricevute di avere condotto una battaglia pur consapevole della sconfitta.

La deputata fa sapere che nella fase di preparazione degli emendamenti alla Legge di Stabilità si è discusso dell'argomento, ma il governo ha confermato il blocco alla soluzione di Q96: "presentare un emendamento avrebbe significato prefigurare il ripetersi di quanto accaduto nel dl Madia". E cioè illudere ancora una volta, non per colpe a lei attribuite ma per scelte del Governo.

Insomma l'on. Ghizzoni getta la spugna. Il Governo Renzi, non ha la possibilità, o la volontà di risolvere il problema.

La sentenza del giudice di Salerno potrà smuovere le acque? Il Ministero della Pubblica Istruzione cosa vorrà fare nei confronti della sentenza di Salerno? Questo ci si chiede ed a questi interrogativi ci si aspetta che qualcuno sappia dare una risposta ufficiale e chiarificatrice.