Ultimamente le Pensioni d'oro, quelle di reversibilità e invalidità e i prepensionamenti sono stati oggetto di discussioni in merito ad una riforma del sistema pensioni da parte del Governo Renzi. La riforma pensioni, tanto decantata dal partito di maggioranza e contenuta con alcune norme nella manovra finanziaria, negli ultimi giorni ha visto nascere numerose proposte oggetto di riforma. Sono mesi che si discute su temi abbastanza delicati come il Tfr in busta paga, le pensioni d'oro, le pensioni di reversibilità e d'invalidità e i prepensionamenti di lavoratori e lavoratrici.
Al momento sembra che il parlamento e lo stesso Pd sia spaccato in gruppi, dove ognuno tende a porre l'attenzione su argomenti diversi, presentando emendamenti e proposte ad hoc.
Riforma pensioni e pensioni d'oro, reversibilità, invalidità e prepensionamenti: le proposte delle varie forze politiche
Come dicevamo in apertura, le forze politiche sono spaccate fra di loro e ogni fazione porta avanti i propri cavalli di battaglia: il M5S, con Rizzetto, ha presentato un emendamento che prevede la proposta di un prelievo forzato sulle pensioni d'oro, con importi superiori ai 90.000 euro e un contestuale abbassamento delle tasse sulle pensioni più basse. Nel Pd vi è la proposta di intervenire a favore dei lavoratori usuranti e a lavoratori a rischio amianto.
Prevederebbe la cancellazione del sistema dei disincentivi a sfavore dei lavoratori che non hanno ancora compiuto i 62 anni. Il Partito Democratico interviene anche sulla riforma delle pensioni riguardo ad una revisione del sistema delle pensioni di reversibilità e di invalidità.
La riforma pensioni, fatta in modo adeguato, potrebbe portare un risparmio alle casse dello stato di circa 80 miliardi di euro all'anno, che arriverebbero da un taglio delle pensioni d'oro e dalla rimodulazione delle pensioni di invalidità e reversibilità.
Nel frattempo il Governo Renzi, in materia di prepensionamento, deve affrontare un probabile ricorso alla class action delle lavoratrici riunite nel Comitato Opzione Donna, che vogliono intervenire contro le decisioni dell' Inps.