È una scelta difficile quella davanti alla quale potrebbero trovarsi tanti lavoratori rimasti disagiati in seguito all'introduzione della Riforma Fornero 2011. Dopo il silenzio del Governo Renzi e la delusione della legge di stabilità 2015, emergono nuove ipotesi di soluzione per chi sta vivendo una situazione di disagio lavorativo: purtroppo si tratta in ogni caso di sanatorie al ribasso, con il vantaggio della fattibilità dovuta al costo zero (o quasi) per i conti pubblici, ma lo svantaggio di andare a pensare inevitabilmente sulle spalle dei lavoratori.
A dire il vero, sul tema è facile cadere anche nello scontro generazionale; se è vero che tali soluzioni sarebbero al ribasso rispetto a chi è andato in pensione di recente, resta altrettanto valido che i giovani di oggi stanno pagando per l'attuale sistema retributivo, mentre in futuro si vedranno accreditare delle misere Pensioni contributive. Stante la situazione, si può ben comprendere come il nostro sistema previdenziale appaia tutt'altro che lineare: difficile trovare una soluzione di mediazione.
Mini pensioni e Quota 100: ecco le attuali proposte in fase di studio sul campo della previdenza
Per poter andare incontro almeno alle situazioni di maggior degrado, sono state proposte diverse ipotesi di pensionamento anticipato.
Quelle considerabili attualmente più attendibili sono due:
- la nuova proposta Damiano (dal nome del Presidente della Commissione Lavoro alla Camera), prevede che i lavoratori possano accedere all'Inps maturando la quota 100 attraverso la somma della propria età anagrafica con gli anni di contributi effettivamente versati. Ad esempio, con 60 anni di età e 40 anni di versamenti.
- la proposta delle Mini Pensioni del Neo Commissario Inps Tiziano Treu, che prevederebbe di offrire il pensionamento anticipato a 62 anni di età grazie ad un prestito pensionistico ricevuto dallo Stato. Nella pratica, l'Inps si occuperebbe di anticipare al lavoratore i contributi mancanti al pensionamento, per poi trattenerli attraverso delle piccole rate applicate sulla pensione effettivamente erogata.
Tra queste due soluzioni, ve ne sono altre intermedie; ciò che bisogna sottolineare però, è che entrambe risultano facilmente implementabili perché hanno il vantaggio di aggirare il principale motivo di fallimento delle precedenti proposte: il costo eccessivo per i bilanci pubblici.
Pensione anticipata e pensionandi: cosa ne pensano i lavoratori disagiati?
Nel corso degli ultimi giorni abbiamo ricevuto diversi commenti dei nostri lettori riguardo i nostri articoli di approfondimento sulle possibili soluzioni di pensionamento anticipato. Molti sottolineano l'ingiustizia percepita con il blocco dei pensionamenti. M.L. sottolinea: "basta con con questo continuo stillicidio di proposte mediocri e raffazzonate (tra l'altro ne fosse stata ratificata qualcuna). Passano gli anni ed ancora non succede nulla! Cosa si sta aspettando ancora?". M.G. esprime il proprio disappunto. "bisognerebbe fare una class action contro il Governo che ci trova sempre come polli da spennare,a noi poveri italiani i diritti non sono mai acquisiti, non passa giorno che non ci sia uno scandalo dovuto a privilegi politici". Ma c'è anche chi mostra riconoscenza per l'impegno profuso: "grazie all'On. Cesare Damiano, unica voce nel deserto totale, ma tanto non l'ascoltano, che tristezza". Come sempre restiamo a vostra disposizione con i commenti, in modo che possiate farci sapere la vostra opinione; diversamente vi invitiamo a cliccare su "segui" per ricevere gli ultimi aggiornamenti sul tema della previdenza.