L'Inps considera "chiuso" il dramma degli esodati, e per bocca dei suoi due rappresentanti più illustri comunica di fatto la fine della questione. Ma i diretti interessati non ci stanno e si ribellano contro l'istituto: questa, in estrema sintesi, la cronaca di quanto successo nelle ultime ore, una successione di dichiarazioni che hanno innescato una serie infinita di polemiche. Al centro del dibattito ancora una volta la categoria degli esodati, le "vittime" principali della riforma delle Pensioni Fornero, quei lavoratori rimasti in una sorta di limbo, senza più un lavoro e senza pensione.
Vediamo nel dettaglio cosa è successo.
Tutti gli esodati sono stati salvaguardati, "sono finiti, restano soli casi specifici". Questa l'affermazione dei due massimi vertici dell'Inps, il commissario straordinario Tiziano Treu e il direttore generale dell'istituto Mauro Nori, al termine di un incontro tenutosi ieri, 12 novembre, in commissione Lavoro al Senato. La senatrice Annamaria Parente, del Partito Democratico, ha aggiunto sulla questione: "rimangono dei casi individuali per i quali la sottocommissione si è impegnata a fare un censimento tramite delle schede che saranno disponibili sul suo sito". I numeri? Ad oggi l'Inps parla di oltre 162 mila persone salvaguardate (con sei successivi decreti di salvaguardia), con oltre 97 mila assegni certificati.
Il dg dell'istituto Nori ha comunque specificato che "il numero degli esodati dipende dai criteri di calcolo che si vogliono adottare".
Riforma pensioni 2014, la rabbia degli esodati: 'l'Inps mente'
Ma la rete dei comitati degli esodati non ci sta. In un comunicato ufficiale, essa si schiera contro le dichiarazioni dell'istituto di previdenza: i rappresentanti si dicono "esterrefatti del tenore di queste parole, atte a negare la realtà del dramma ancora in corso".
Problema ancora vivo, riportano, così come emerge dalle stesse ultime stime dell'Inps. L'ente, come conseguenza dell'interrogazione n. 5-030439 effettuata dall'Onorevole Maria Luisa Gnecchi, ha fornito al parlamento due tabelle molto precise, che sono state illustrate in Commissione Lavoro lo scorso 15 ottobre dal Sottosegretario Bobba.
Ebbene, i dati dicono che gli "esodati" non salvaguardati, con i requisiti di cui alla L.147/2013, nell'elaborazione che prevede la decorrenza della pensione fino al 6.1.2019 sono 49.500.
Di conseguenza, la rete parla di parole menzognere e non corrispondenti alla realtà dei fatti, ed invita il ministro del lavoro Giuliano Poletti e la Commissione di Vigilanza sugli enti previdenziali a prendere provvedimenti contro l'Inps. La speranza dei rappresentanti di categoria è ancora che misure specifiche per gli esodati siano inserite nella legge di stabilità del governo Renzi, per arrivare ad una soluzione definitiva della questione. Le loro parole saranno ascoltate? Rimaniamo in attesa di novità, se volete essere aggiornati sui temi inerenti la riforma delle pensioni e sulle vicende che vedono al centro gli esodati vi invitiamo a cliccare sul tasto "Segui" sotto il titolo dell'articolo.