Si discute tanto in questi giorni del tema relativo all'Opzione Donna, argomento al centro del dibattito sulla Riforma Pensioni che sta tenendo con il fiato sospeso migliaia di uomini e donne. Le ultime notizie di oggi sono agrodolci sul punto, le novità relative alla pensione anticipata infatti sono ascrivibili nella circolare INPS rilasciata recentemente in cui sostanzialmente vengono dettate le regole per il prossimo anno. Le lavoratrici potranno ancora godere della finestra del prepensionamento: i requisiti previsti sono 35 anni di contributi versati e 57 anni e tre mesi di anzianità.

Purtroppo, però, va annoverato il fatto che chi sceglierà l'uscita anticipata andrà in pensione con il metodo contributivo, perdendo i benefici degli anni in cui valeva quello retributivo.

Riforma Pensioni,Opzione Donna INPS: ultime novità pensione anticipata

Le news che provengono dai lavori sulla Riforma Pensioni sono altalenanti: è vero che sarà possibile fare la domanda di prepensionamento fino al termine del 2015, usufruendo quindi dell'Opzione Donna, ma ciò non assicura comunque il godimento dell'assegno che in molti si attendevano. Secondo diverse proiezioni, infatti, le donne lavoratrici che opteranno per la pensione anticipata saranno costrette a rimettere circa il 15-20% di quanto avrebbero incassato con il metodo retributivo.

Utilizzando quello contributivo si terrà conto soltanto dei contributi versati - nel nostro caso per 35 anni - senza più ponderare il modello precedente in forza del quale tanti lavoratori e lavoratrici hanno operato.

Dalle novità degli ultimi giorni, appare ormai evidente come ci si stia muovendo per correggere progressivamente (e con ritardo) i danni della Riforma Pensioni Fornero e consentire a tante persone di smettere finalmente di lavorare.

I problemi più evidenti, però, riguardano i giovani: la disoccupazione continua a salire e le prospettive nel campo della previdenza sono sempre meno rosee. Questi interventi costeranno diversi miliardi alle casse pubbliche e, probabilmente, si tradurranno in ulteriori manovre per chi oggi lavora. Il Jobs Act punta ad intervenire anche su questo fronte: ci riuscirà?