Di intervenire sulle Pensioni e della necessità di apportare modifiche ad un sistema previdenziale troppo poco flessibile, ormai le forze politiche e le istituzioni ne sono sono pienamente coscienti. Il problema è trovare soluzioni idonee e condivise per superare l'impasse generato dalla rigida riforma Fornero del dicembre 2011. L'entrata in vigore delle norme Fornero ha, difatti, penalizzato molti lavoratori, ha bloccato quelli già pronti con "la valigia in mano" ad andare in pensione. Vedi i quota 96 scuola, gli esodati, i lavoratori precoci, i lavoratori che svolgono lavori usuranti.

Tutti costoro aspettano dal Governo una risposta che li possa definitivamente tranquillizzare. Ecco che in tal senso qualcosa in questi giorni, si sta muovendo nella direzione cercata ed auspicata ormai da anni, con l'approvazione alla Camera in prima lettura della legge di Stabilità.

Facciamo, allora un ripasso delle cose definite:

  • Possono andare in pensione anticipata senza più penalizzazioni, i lavoratori precoci che decidono di uscire dal mondo del lavoro prima dei 62 anni, con un'unica clausola: aver maturato 35 anni di contributi;

  • per coloro che durante il percorso lavorativo hanno avuto come "compagno di lavoro" l'amianto, il trattamento pensionistico subirà una favorevole revisione;

  • da parte dell'Inps, con propria autonoma decisione si è prorogata l'opzione contributiva donna per tutto il 2015. Pertanto tutte le lavoratrici donne, sia dipendenti che autonome avranno la possibilità di uscita anticipata a 57 anni (58 per le autonome).

Queste al momento le questioni che possono contare del via libero governativo.

Poi vi sono le vicende insolute e che attendono di essere definite.

Quali questioni sono ancora aperte?

  • Sono in attesa di una soluzione, perché ancora fuori dalla misura, i lavoratori che hanno svolto e svolgono lavori usuranti;

  • gli esodati, il "mostro" generato dalla legge Fornero. Sebbene per costoro siano state applicate diverse salvaguardie, la vicenda non è ancora conclusa per cui si attende ormai da troppo tempo una soluzione strutturale;

  • i Quota 96 della scuola, per i quali non si riesce a trovare una soluzione sebbene da parte di tutti si gridi allo scandalo ed all'ingiustizia, nonostante gli operatori scolastici abbiano maturato i requisiti per il collocamento a riposo già da tre anni.

    Il motivo per cui non si riesce a trovare una soluzione alle questioni sopraesposte è sempre lo stesso: mancano le risorse necessarie. Così come non trova soluzione la proposta Treu sul prestito pensionistico, così come non va in porto la proposta Damiano sulla quota 100 per l'uscita dal lavoro. Ma i soldi per la proroga al prossimo anno del tetto alle "pensioni d'oro", quelli sì ci sono. Costi quel che costi! Ci si augura che dal Senato vengano apportati quei correttivi necessari ed auspicati.