Non si esaurisce il dibattito in tema di riforma Pensioni 2015 e previdenza: ad un passo dalla chiusura del capitolo connesso alla Legge di Stabilità, è tempo di fare bilanci per capire che cosa cambia con la nuova manovra e che cosa cambierà nell'anno che sta per arrivare. Restando sempre focalizzati sulla futura riforma delle pensioni 2015, la base che è possibile rinvenire in Legge di Stabilità è minima: tra i provvedimenti più significativi l'eliminazione delle penalizzazioni per chi accede alla pensione anticipata 2015 prima del compimento dei 62 anni di età, l'introduzione del tetto alle pensioni d'oro e il nuovo termine di liquidazione mensile dei trattamenti INPS, che saranno erogati ogni 10 del mese e non più giorno 1.

Poco, anzi pochissimo, ma come sottolineato nel corso di precedenti contributi la Legge di Stabilità era già terreno di troppi scontri e diatribe perché si potesse aggiungere anche il riassetto della previdenza. Se Renzi esulta - 'Quella sulla Legge di Stabilità era una partita davvero difficile perché erano tornati in campo vecchi appetiti e li abbiamo lasciati a bocca asciutta' - e buona parte del PD lo segue - 'La Legge di Stabilità segna un cambio di passo significativo per il nostro Paese' ha dichiarato l'europarlamentare del PD Andrea Cozzolino - lo stesso non può dirsi per l'opposizione, con il parlamentare di Forza Italia Stefania Prestigiacomo ad aver sottolineato come 'gli entusiasmi del PD e del governo sulla Legge di Stabilità siano francamente incomprensibili'.

Una manciata di ore ancora e poi il capitolo legato alla Legge di Stabilità potrà dirsi chiuso: l'anno che sta per arrivare sarà quello della previdenza e della tanto attesa riforma delle pensioni 2015. Cerchiamo di capire cosa potrebbe accadere.

Riforma pensioni 2015 e Legge di Stabilità, APA, Quota 62 o uscita a 41 anni, dipende tutto dal governo Renzi

Poche ore ancora dunque, dopo di che la Camera licenzierà il testo del ddl Stabilità dando il via libera definitivo alla conversione in legge del provvedimento. Dal punto di vista della previdenza come sottolineato cambia poco, anche e soprattutto perché la partita su pensioni e singole vertenze sociali - esodati e lavoratori precoci su tutti - si giocherà nel corso del 2015. In primo luogo sarà necessaria una riforma delle pensioni 2015 che intervenga sull'istituto della pensione anticipata: criteri d'accesso più flessibili e meccanismi di funzionamento meno rigidi dovrebbero essere le due direttive di fondo sulle quali si muoverà l'esecutivo. Dal punto di vista delle singole ipotesi di riforma, le soluzioni Damiano (presidente della Commissione Lavoro) sarebbero quelle maggiormente auspicabili: uscita a 62 anni di età più 35 di contributi o abbandono dell'impiego a quota 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica. L'APA (assegno pensionistico anticipato) fa invece parte di quella schiera di provvedimenti che non risolverebbero nulla perché semplici 'tamponi' privi di reale presa strutturale.



Perché lo scenario relativo alla riforma delle pensioni 2015 risulti completo non possiamo però ignorare il referendum pro abolizione della Legge Fornero che con ogni probabilità si terrà in primavera. La Corte di Cassazione ha già dato il proprio assenso, e se la Consulta seguirà la stessa via si andrà al voto. Con quali esiti è facile da intuirsi. La portata economica sarebbe devastante, anche perché in Legge di Stabilità vengono contabilizzati circa 80 miliardi di euro che spalmati su più anni arriveranno proprio dalla Legge Fornero. Una riforma delle pensioni 2015 da doversi ratificare con la legge dell'ex ministra Fornero fatta fuori dal nostro ordinamento dovrebbe prevedere una miriade di nuove norme, a cominciare da una nuova soglia per l'età pensionabile. Staremo a vedere, vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' poco sopra il titolo dell'articolo per continuare a rimanere aggiornati.