Prosegue senza sosta il dibattito riferito a riforma pensioni 2015 e pensione anticipata: l'impressione è che le norme contenute in Legge di Stabilità e riguardanti Pensioni d'oro, pensione anticipata e prepensionamento possano davvero segnare una svolta per quel che concerne la tanto attesa riforma della previdenza, con il governo Renzi che pare finalmente aver acquisito una sensibilità diversa riguardo alle tante vertenze e problematiche ancora aperte. La futura riforma delle pensioni 2015 potrebbe dunque poggiare le basi sul ripristino del tetto alle pensioni d'oro e sulla cancellazione delle penalizzazioni per chi accede alla pensione anticipata pur senza aver maturato il requisito anagrafico (62 anni di età), ma tutto o quasi dipenderà dalla valutazione del Senato, chiamato ad approvare il testo stesso della Legge di Stabilità in seconda lettura.

Al riguardo si è espresso anche il ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, che parlando di riforma pensioni 2015, pensioni d'oro, pensione anticipata e in generale di tutte le norme inserite in Legge di Stabilità si è detta particolarmente soddisfatta: 'È andata bene, abbiamo fatto un buon lavoro, dalla Camera dei Deputati esce un buon testo. Adesso spetta al Senato, cosa accadrà? Non lo so, staremo a vedere'.

Riforma pensioni 2015, Legge di Stabilità, pensioni d'oro e pensione anticipata: il vento sembra cambiato

Come sottolineato in apertura, l'impressione corrente è che la Legge di Stabilità abbia gettato le basi per una futura riforma delle pensioni 2015: due le norme da sottolineare, in primis il reinserimento del tetto alle pensioni d'oro e in secondo luogo l'ok all'emendamento Gnecchi-Damiano che di fatto cancella le penalizzazioni per quei lavoratori che entro il 2017 accederanno alla pensione anticipata avendo maturando i requisiti di anzianità contributiva previsti dal nostro ordinamento (42 anni e 6 mesi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne) ma non quelli attinenti alla soglia anagrafica (62 anni di età). Partendo da quest'ultimo punto, chi accederà alla pensione anticipata prima dei 62 anni di età entro il 2017 non dovrà più subire le penalizzazioni previste dalla riforma Fornero, che in tal modo viene ad essere colpita dalla prima grande deroga dalla sua introduzione. Il Senato, come sottolineato anche dal vago commento della Boschi, potrebbe però cambiare le carte in tavola, o cancellando la norma o chiedendone una riformulazione. La breccia è comunque aperta, nell'uno o nell'altro caso la statuizione dovrebbe entrare a far parte della futura riforma delle pensioni 2015; il passo successivo sarà un riassetto di pensione anticipata e prepensionamento, che andranno resi meno rigidi e più flessibili. L'altro grande tema previdenziale affrontato in Legge di Stabilità prevede invece l'introduzione di un tetto alle pensioni d'oro: a 'vincere' in questo caso è stato l'emendamento del PD, con i dipendenti pubblici che non potranno dunque fruire di trattamenti pensionistici che eccedano l'importo che sarebbe stato loro liquidato stanti le regole di calcolo vigenti prima dell'entrata in vigore della riforma Fornero. Le casse statali ne dovrebbero ricavare un risparmio di circa 400 milioni di euro, ma al di là dell'aspetto economico è la natura delle due norme a far ben sperare: la chiave per giungere ad una riforma delle pensioni 2015 non sta infatti nelle risorse economiche ma nell'effettività volontà politica di agire. Una volta cementificatasi quest'ultima, il reperimento dei fondi, pur problematico che sia, diverrà solo una diretta conseguenza. E Voi che cosa ne pensate? Siete d'accordo o credete che si tratti di un 'fuoco di paglia'? Dateci il vostro giudizio commentando il pezzo qui sotto! Se desiderate rimanere aggiornati sulla riforma della previdenza vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.