E' un'Italia sempre più spaccata quella che emerge dalle ultime notizie sulla Riforma Pensioni: il governo Renzi si sta dando da fare non poco nelle ultime settimane per risolvere i problemi della Legge Fornero e consentire, soprattutto ai lavoratori precoci, di lasciare il proprio impiego con 42 anni e sei mesi di contributi (uno in meno per le donne). L'approvazione dell'emendamento Gnecchi-Damiano in Legge di Stabilità gioca favorevolmente sotto questo punto di vista, unitamente alla proroga dell'Opzione Donna anche per il prossimo anno. Però, c'è sempre un però.
Dietro le news che arrivano dal Palazzo c'è il Paese reale in cui si registra un bassissimo coefficiente di rivalutazione degli assegni Inps (solo +0,3%) per una platea di pensionati enorme (41%) che percepisce meno di mille euro al mese. E i giovani? Nemmeno a parlarne: si discute ormai da tempo della riforma dei Minimi 2015 e dell'inasprimento dell'aliquota INPS per gli iscritti alla Gestione Separata. Non bisogna mai fare i conti senza l'oste ma la scelta politica dell'esecutivo pare essere chiara.
Ultime notizie e novità Riforma Pensioni: ok prepensionamento lavoratori precoci, stangata sui giovani
L'abrogazione quasi totale degli squilibri della Legge Fornero ha un costo oltre che uno scopo: evitare il referendum che, di punto in bianco, cancellerebbe anni di dibattiti e discussioni.
Da un punto di vista economico la spesa sarà tutt'altro che bassa: mandare in pensione tanta gente determinerà un aumento della spesa previdenziale. E chi deve pagare le Pensioni agli anziani? Ovviamente i giovani, nonostante la disoccupazione giovanile sia drammatica in certe aree del Paese. Ed è qui che l'attenzione si sposta, inesorabilmente, sul popolo dei freelance.
Riforma Pensioni: aumento aliquote INPS Gestione Separata. Partite Iva bancomat di Stato?
Il popolo delle Partite Iva è in fibrillazione per la riforma che sta riguardando il Regime di Minimi che, da queste pagine, abbiamo seguito e continueremo a raccontare. Ma c'è di più: è allo studio un incremento dell'aliquota dei contributi da versare alla Gestione Separata INPS.
Secondo le ultime notizie, infatti, il prelievo dovrebbe salire al 33% del fatturato. Una batosta che si accompagna all'inasprimento della pressione fiscale, con la ritenuta sostitutiva portata al 15%. E giustamente lo fanno notare le associazioni di categoria che hanno denunciato il tentativo dell'esecutivo di fare carne da macello sui freelance.