La riforma delle pensioni comincia unadue giorni di fuoco con i rumours sulla pronuncia della CorteCostituzionale che si dovrà esprimere sull'ammissibilità delreferendum abrogativo della legge Fornero. Le prossime due settimaneche inizieranno da domani alle 9.30 saranno dedicate interamente allevotazioni degli emendamenti del ddl riforme per la cui approvazionesi dovrà attendere la data del 23 gennaio. Tra questi si vocifera,stando ad alcune anticipazioni de Il Sole 24 Ore,di un decreto legge alternativo alla legge di stabilità cheintroduca elementi di maggiore flessibilità tali da annullare glieffetti di una pronuncia negativa da parte della stessa CorteCostituzionale.
Mantenere la spesa pubblica sopra ilivello di guardia
Arriva intanto dalla Corte dei Conti,in particolare dalla sezione centrale dedicata al controllo dellegestioni amministrative dello Stato, un monito a non ridurre ancoradi più la spesa pubblica ed anzi una raccomandazione al conferimentodi ulteriore stabilizzazione. Per questo motivo e per le ripetutesollecitazioni inoltrate all'Esecutivo di rivedere i criteri dipensionamento anticipato, rielaborando il sistema dellepenalizzazioni come annunciato dal ministro Poletti nei giorniscorsi (vedasi questione mini pensione), non è affatto da escludereuna proroga del regime sperimentale Opzione Donna con l'aumento deltaglio dell'assegno per chi esce anticipatamente dal lavoro.Diminuire la spesa pubblica significherebbe peggiorare la gravedeflazione che ha colpito anche l'Italia impedendo la ripresa deiconsumi.
Doppia derivazione
In queste due settimane si affronteràl'emergenza che riguarda i famosi Quota 96 della scuola e laquestione dei lavori usuranti. Una bocciatura del referendum avrebbeun effetto domino sulle altre questioni irrisolte e potenzialmentesarebbe in grado di attribuire quegli strumenti necessari percancellare le gravi disparità che hanno confinato oltre 70.000esodati in un limbo dal quale finora il governo non ha manifestatol'intenzione di far uscire.
Le risorse potranno essere reimpiegateper risolvere le questioni più urgenti. In questo senso, la data del14 gennaio rappresenta un bivio importante per la riforma dellepensioni.
Rivalutazione delle Pensioni
Poco sicuramente, ma almeno qualcosa siè ottenuto per dire di aver cominciato bene questo 2015. Le pensionisono state rivalutate dello 0,3% , numero che nei fatti non aumentail potere d'acquisto dei pensionati ma che a livello psicologicoincoraggia l'ottimismo, a condizione di non rivelare l'effetto nettodi una diminuzione dello 0,8% a causa dell'inflazione giunta nel 2014a quota 1,1%.