Si registrano in aumento le dichiarazioni in arrivo dai tecnici e dai politici che sono coinvolti nel delicato caso della previdenza italiana. Ricordiamo brevemente che i tanti nodi del contendere attualmente in essere si originano a partire da una riforma molto restrittiva avvenuta nell'ormai lontano 2011, che ha avuto il duplice effetto di rendere sostenibile da un lato i costi della previdenza, ma dall'altro lato di irrigidire in modo molto acceso i criteri di accesso al pensionamento. Un fatto che ha prodotto numerose situazioni di disagio lavorative, oltre che il blocco del turn over a favore dei più giovani.

Oggi la politica si trova a fare i conti proprio con questo scenario, stante che ancora non si è riusciti ad arrivare ad una soluzione strutturale se non per una parte della platea formata dai pensionandi in difficoltà.

Referendum Lega: la consulta decide il rinvio al 20 gennaio, Calderoli commenta in modo positivo

È di queste ore la notizia secondo cui la Corte Costituzionale ha accolto la richiesta della Lega Nord di avere più tempo per presentare la propria memoria difensiva riguardante il referendum abrogativo della legge Fornero. L'organizzatore dell'iniziativa Roberto Calderoli ha spiegato che la richiesta del suo partito derivava da una mancata notifica, mentre ha espresso apprezzamento per la sensibilità dimostrata dalla Consulta.

Il Referendum si pone l'obiettivo di invalidare l'articolo 24 del decreto 201/2011, noto comunemente come Salva-Italia.

L'ex Ministro Fornero: "se il Paese vuole tornare indietro, bisognerà trovare le risorse"

Proprio sull'iniziativa referendaria, è tornata ad esprimersi l'ex Ministro Elsa Fornero, tra le fautrici della riforma previdenziale avvenuta nel 2011.

La Fornero ha spiegato che riterrebbe una cattiva politica l'avvallo di un simile referendum, perché di fatto il partito promotore non ha spiegato come reperire le risorse finanziarie utili a coprire i risparmi ottenuti attraverso la riforma. "È facile dire eliminiamo una riforma sgradevole, ma è molto più difficile dire come" ha affermato, esprimendosi a livello tecnico sulla vicenda.

Sul delicato tema del Referendum e più in generale sulle ultime vicende della previdenza è intervenuto anche il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, ricordando che un correttivo sulla questione è ormai sentito come indispensabile. Damiano ha ricordato i tanti casi di lavoratori disagiati che si sono venuti a creare a partire dal 2011, per rimediare i quali nel corso del tempo ha interpellato più volte l'esecutivo Renzi, ad esempio chiedendo che venisse data una risposta sulla possibilità di pensionamento anticipato con quota 100.

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