Colpo di scena nella vicenda del Referendum abrogativo proposto dalla Lega Nord e attualmente all'esame della Corte Costituzionale. La comunicazione dell'esito è stata spostata dalla giornata di oggi al prossimo 20 gennaio 2015, alle ore 20:30. Questa variazione è propedeutica alla presentazione di una nuova memoria difensiva da parte dello stesso partito promotore, che non era riuscito a rispettare i termini di aggiornamento precedenti a causa di una mancata notifica. Sul punto ha espresso la propria soddisfazione Roberto Calderoli, tra gli organizzatori dell'iniziativa, oltre che tra le persone le quali si sono spese maggiormente per poter realizzare questa opportunità.
Non è quindi un caso se Calderoli abbia accolto con parole di favore e approvazione la decisione della Consulta, che a suo dire ha "dimostrato sensibilità nei nostri confronti e per i nostri diritti, avendo fissato l'udienza all'ultimo giorno previsto dalla legge per concederci più tempo".
Referendum abrogativo della legge Fornero, gli scenari potenziali e l'impatto sulla nuova previdenza
È inutile negare che sulla questione della legge Fornero e sul potenziale referendum abrogativo c'è moltissima attesa da parte dei lavoratori e delle parti sociali. Sono in molti a essere stati di fatto "bloccati" sul lavoro (nel migliore dei casi) a causa dell'innalzamento troppo repentino dei requisiti di accesso alla quiescenza.
Per non parlare di tutti coloro che hanno vissuto situazioni di disagio anche peggiori, com'è avvenuto ad esempio per i lavoratori esodati, trovatisi di colpo senza reddito da lavoro e al contempo senza poter più accedere all'Inps. Molti di loro sono stati oggetto di specifiche salvaguardie parlamentari, ma esiste ancora una nutrita platea di persone che attende una risposta dalla politica.
Il referendum abrogativo, in questo senso, può agire da facilitatore del necessario rinnovamento legislativo sul tema, visto che finora la politica è risultata in grado di offrire solo dei provvedimenti tampone e "ad hoc", anche a causa della grave situazione in cui vertono i conti pubblici. Per sapere se le persone saranno davvero chiamate ad esprimersi sul delicato tema delle Pensioni, non resta che attendere il prossimo 20 gennaio.
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