Il referendum, che intendeva cancellare la riforma Fornero, è stato bocciato dalla Consulta nella giornata di martedì. Sicuramente un fatto positivo per le casse dello Stato, dato che la stessa assicura un risparmio di 80 miliardi di euro in 10 anni (2011-2021), un po' meno per la Lega Nord di Matteo Salvini, il quale è riuscito, grazie alla raccolta di 500 mila firme, a proporre il quesito referendario che avrebbe potuto cambiare il sistema previdenziale italiano. In realtà, da questa situazione, il leader del 'Carroccio' potrebbe ottenere dei grossi vantaggi, grazie alla sua capacità mediatica, dimostrata dalla continua ascesa dei sondaggi elettorali avvenuta negli ultimi mesi.

Il referendum abrogativo mirava a cancellare definitivamente l'articolo 24 del decreto Salva-Italia, approvato dal governo Monti nell'autunno 2011, suscitando tantissime polemiche. Questo provvedimento interviene per ridurre la spesa pensionistica in un periodo di forte crisi per la sostenibilità del Paese. Effetto negativo della legge in vigore, la nascita dei cosiddetti esodati, migliaia di lavoratori che non hanno nè lavoro né pensione, persone che hanno interrotto il loro rapporto di lavoro con le proprie aziende ma che non hanno i requisiti stabiliti dalla Legge Fornero per percepire l'assegno pensionistico.

L'attuale legge in vigore è stata considerata da molti come una raccolta di norme che rappresentano gli errori del governo Monti. Il leader della Lega Nord ha reagito bruscamente all'esito della Corte Costituzionale: 'Questa Italia mi fa schifo e farò di tutto per cambiarla. L'appuntamento è per il 28 febbraio con una grande manifestazione che si svolgerà a Roma'. Salvini così attacca la Consulta ma soprattutto Matteo Renzi. Siamo certi che le sue invettive faranno più forte il suo partito, trasformando quella che lui definisce un'ingiustizia in un cavallo di battaglia per i prossimi scontri politici nei confronti del presidente del consiglio.

Vi terremo informati sugli eventuali nuovi provvedimenti che il governo Renzi vorrà approvare per riformare l'attuale sistema previdenziale.