"La Cgil ritiene indispensabile dare risposte alle ingiustizie provocate da una legge sbagliata [...] l'inammissibilità del referendum carica di responsabilità il Governo e il Parlamento". È quanto affermato da Susanna Camusso, leader del sindacato Cgil in seguito alla notizia di ieri sul parere negativo emesso dalla Consulta in relazione al referendum abrogativo proposto dalla Lega Nord. Secondo il sindacato, la questione delle pensioni resta uno dei problemi principali a cui la politica è chiamata a dare risposta, anche perché la Cgil sottolinea come il problema dell'eccessiva rigidità nell'accesso all'Inps non abbia effetto solo sui lavoratori in età avanzata.

Sulla questione pesa anche il problema della disoccupazione giovanile, arrivata ormai a livello record e fortemente influenzata dal blocco dei turn over che si è verificato in seguito all'approvazione della legge Fornero nell'ormai lontano 2011.

Cgil propone piattaforma unitaria, Inps pensa a redistribuzione contributiva, Damiano ripropone quota 100

Stante la situazione, la Cgil ha proposto all'esecutivo una piattaforma unitaria di discussione, assieme a Cisl e Uil, per condividere insieme la responsabilità di una riforma della previdenza e al fine di porre termine alle tante situazioni di disagio vissute dai lavoratori in età avanzata quanto dai giovani che non riescono ad entrare nel mercato del lavoro.

Il Governo Renzi sarebbe però orientato verso la flessibilizzazione del pensionamento slegandolo dal requisito anagrafico, anche se in cambio bisognerà accettare il ricalcolo contributivo della mensilità. Le risorse finanziarie necessarie per le coperture potrebbero essere trovate con una rimodulazione dell'Irpef sulle rendite attualmente in corso d'erogazione, visto che un contributo di solidarietà sulle Pensioni d'oro sarebbe a rischio d'incostituzionalità.

Il Presidente della Commissione lavoro ala Camera Cesare Damiano ripropone invece la quota 100, un sistema di flessibilizzazione della quiescenza che permette di ottenere l'accesso all'Inps sulla base del somma di età anagrafica e contribuzione; un'opzione che sembra essere accolta con molto favore da una larga parte dei lavoratori.

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