Quella che si è appena conclusa è una settimana ricca di spunti per quanto riguarda il sistema pensionistico, tanto che le occasioni di riflessione per il week end non mancano certamente, a partire dalla situazione di bilancio dei conti Inps fino alle nuove richieste sindacali di pensionamento anticipato. Partendo proprio dal primo punto, il Consiglio di vigilanza ha presentato martedì scorso il bilancio preventivo dell'Inps, segnalando ancora una volta la probabilità di una chiusura in rosso con una stima di quasi 7 miliardi di euro. Nonostante i numeri dell'ente siano in miglioramento rispetto a quanto stimato nell'anno precedente, il CIV non esclude che siano necessari ulteriori interventi strutturali per stabilizzare i conti dell'istituto previdenziale pubblico, un monito che ovviamente avrà il suo peso anche per quanto riguarda gli eventuali strumenti normativi di flessibilizzazione della quiescenza che dovrebbero essere adottati nel prossimo futuro.

Riforma della previdenza e pensioni anticipate: le richieste dei sindacati al Governo Renzi

Altro punto focale importante per la settimana appena conclusa è il rilancio delle richieste sindacali per uno strumento di pensione anticipata, da parte di Cgil, Ugl e Cisl. La prima ha chiesto di agevolare l'uscita dal lavoro a 60 anni di età e (in alternativa) anche solo con 40 anni di contribuzione. L'Ugl ha invece proposto di aprire al più presto un nuovo tavolo di discussione sulla previdenza, mentre la Cisl presenterà la propria proposta il prossimo 11 febbraio.

Pensioni, lavoratori disagiati, Governo: cosa succederà nelle prossime settimane?

Stante la situazione, è evidente che per il prossimo futuro i lavoratori si attendono una svolta che possa finalmente mettere la parola fine alle tante situazioni di disagi lavorativi previdenziali.

Il Governo Renzi non sembra però poter intervenire sul punto entro febbraio, sia perché la nomina di Tito Boeri alla Presidenza Inps verrà ratificata solo nei prossimi giorni, sia perché l'ultimo consiglio dei Ministri del mese (in agenda per il prossimo 20/02) verterà sul Jobs Act e sulla riforma del lavoro (considerata come prioritaria).

Perché si arrivi ad un provvedimento definitivo i lavoratori dovranno attendere almeno fino a marzo.

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