Giungono importanti novità in merito a pensioni lavoratori precoci e prepensionamento: in un momento nel quale il dibattito si fa sempre più acceso Maria Luisa Gnecchi, membro del PD e della Commissione Lavoro, ha presentato una proposta ufficiale al premier Renzi chiedendo di intervenire sulla discriminazione generazione dalla Legge di Stabilità, che eliminando le penalizzazioni per chi accederà alla pensione anticipata prima dei 62 anni da qui sino al 2017 ha di fatto creato uno stato sperequativo nei riguardi di quanti hanno effettuato lo stesso percorso prima dell'inizio del 2015.

Una questione certo non di poco conto, dato che le penalizzazioni precedentemente in vigore prevedevano una decurtazione sulla mensilità erogata pari all'1% per ogni anno inferiore ai 62 anni di età e al 2% se la soglia di accesso al pensionamento risultava inferiore ai 60 anni di età. E mentre si resta in attesa di una risposta del Parlamento, per quanto concerne la riforma del prepensionamento (che risulterebbe vitale in ottica Pensioni lavoratori precoci) continua a tenere banco la proposta Damiano, che vorrebbe un pensionamento fissato per tutti a quota 62 anni di età più un minimo di 35 anni di contributi.

Pensioni lavoratori precoci e prepensionamento, penalizzazioni e Quota 62: ecco la proposta di Gnecchi, decide Renzi

Come accennato in apertura, parlando di pensioni lavoratori precoci, prepensionamento e penalizzazioni non possiamo non dar conto della mozione presentata da Maria Luisa Gnecchi, che ha formalmente chiesto al governo Renzi di intervenire armonizzando le condizioni previdenziali nei confronti di un gruppo di lavoratori che allo stato attuale risulta discriminato. Secondo l'INPS si sta parlando di circa 21.257 donne e di 4.110 uomini, che avendo sfruttato l'istituto del prepensionamento immediatamente prima dell'entrata in vigore della Legge di Stabilità risulta ad oggi costretto a subire le stesse penalizzazioni alle quali i colleghi hanno potuto dire addio. E' l'ennesima conferma questa di come il vento debba necessariamente cambiare: anche quando giungono provvedimenti di riforma sulla carta studiati per venire incontro ai lavoratori si finisce col creare evidenti stati sperequativi che la macchina previdenziale italiana non può più permettersi di generare.



Per quanto concerne invece pensioni lavoratori precoci e prepensionamento lato riforma, tiene ancora banco l'ipotesi formulata da Cesare Damiano, che punta ad un'uscita fissata a 62 anni di età più 35 di contributi per tutte le categorie lavorative. La proposta è stata di recente 'riformulata' dalla CGIL che ha invece chiesto al governo Renzi di lavorare ad una riforma delle pensioni 2015 che consenta a tutte le categorie lavorative di poter adire al pensionamento una volta raggiunti i 60 anni di età. Le ipotesi sul tavolo insomma ci sono, tutto sta a capire quanto sia davvero ferma e decisa la volontà di intervento da parte del governo Renzi, che nel recente passato si è spesso lasciato andare ad altisonanti proclami salvo poi far scivolare tutto nel dimenticatoio. Seguiremo l'evolversi degli eventi, se desiderate rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.