Facciamo il punto sulle novità del sistema pensionistico italiano. Allo stato attuale suonano forte e cadono come macigni sui palazzi della politica e delle istituzioni, le parole del neo Presidente dell'Inps. Secondo Boeri nella previdenza italiana esistono "iniquità pazzesche". Sempre seguendo le riflessioni del professore, in Italia da troppo tempo sono molti coloro che godono di privilegi pensionistici in quanto hanno ricevuto molto di più dei contributi versati.

Come risolvere o rendere meno iniquo il trattamento vitalizio di questi privilegiati, rispetto agli altri lavoratori?

Boeri risponde a questo interrogativo con una sua proposta: calcolare la differenza tra quanto ricevuto e quello che avrebbero ricevuto con le regole del sistema contributivo. Fatto questo ricalcolo, come perequare le loro Pensioni al trattamento della stragrande maggioranza degli altri lavoratori, che godono di pensioni da fame, nonostante gli oltre 42 anni di contributi versati e che fanno fatica ad arrivare a fine mese? Sempre Boeri risponde con la sua proposta: introdurre un prelievo sulle pensioni di un certo importo, da tremila euro in su, prelievo che sarà al massimo del 10% sull'ammontare dell'intera pensione.

A quanto ammonterebbe il contributo derivante dal prelievo? A circa 4 miliardi all'anno, utili per risolvere definitivamente i casi degli esodati e dei quota 96 della scuola.

La proposta del Presidente dell'Inps, avrà vita facile? Certo l'iter e le modalità per l'applicazione del prelievo non sarà semplice. Si sa che toccare determinati interessi o privilegi in Italia non è facile. La "casta" pur nelle differenti posizioni politiche e professionali in tali circostanze si coalizza, facendo fronte comune per sconfiggere "il nemico".

Sempre rimanendo nel campo dell'equità pensionistica, dobbiamo annotare la richiesta del leader della Lega Matteo Salvini di un incontro con il nuovo Presidente della Repubblica Mattarella per chiedere a lui, in qualità oggi di Capo dello Stato, di pronunciarsi sulla legge Fornero, visto che da ex giudice costituzionale è stato fra coloro che hanno bocciato il referendum sulla abrogazione della legge vigente sulle pensioni.