Novità rilevanti si affacciano all'orizzonte del tema previdenziale Italiano. Difatti stando alle dichiarazioni del Governo e del Ministro al lavoro Poletti, le questioni previdenziali e pensionistiche verranno discusse al Parlamento a partire dal mese di marzo, dopo la conclusione dell'iter parlamentare dei decreti attuativi del Jobs Act. La conclusione del dibattimento è stata fissata per il prossimo 20 marzo 2015. Da quel momento in poi si darà il via all'iter sulle proposte di modifica urgenti ed ormai improcrastinabili della legge Fornero sulle pensioni del Governo Monti del dicembre 2011.

Ma su quali basi si fonderà la discussione parlamentare? Quali gli obiettivi del Governo del premier Matteo Renzi? Quali le proposte sulle quali avviare il confronto? Dopo la bocciatura del referendum per l'abrogazione totale della legge Fornero, diverse sono le ipotesi in campo. Vediamole assieme. Innanzitutto c'è la proposta della pensione anticipata in maniera flessibile, (es. 62 anni con 35 anni di contributi) ipotesi accarezzata anche dal Ministro Poletti, misura che renderebbe la struttura del sistema previdenziale pubblico più flessibile rispetto ai tempi e ai modi di uscita dal mercato del lavoro. Poi c'è l'ipotesi del prelievo del 10% sul totale delle Pensioni d'oro, (quelle che vanno dai 3 mila euro in su) ipotizzato dal nuovo Presidente dell'Inps, il professore bocconiano Tito Boeri (voluto e sponsorizzato dallo stesso Matteo Renzi alla guida del maggiore istituto previdenziale italiano), a totale vantaggio di alcune categorie svantaggiate.

C'è la proposta Quota 100, data dalla somma tra età anagrafica e età contributiva, del Presidente della Commissione lavoro della Camera Cesare Damiano.

Queste le proposte che si daranno di certo "battaglia" nelle aule parlamentari e non, a breve. Il governo Renzi arriverà unito e compatto con una proposta largamente condivisa? Noi seguiremo come sempre lo sviluppo del dibattito, offrendovi ogni giorno gli aggiornamenti. Voi, come al solito seguiteci.