Il governo Renzi ha festeggiato il suo primo anno di vita, brindando alla riforma della P.A., alla riforma della Giustizia, alla riforma del Lavoro (jobs act) e prossimamente alla riforma della Scuola. Manca da aggiungere un tassello fondamentale: la riforma previdenziale. Tutti auspicano, per questo settore vitale, novità e notizie che annuncino interventi risolutivi e condivisi nel breve periodo. Le modifiche alla riforma pensioni Fornero sono oggetto di dibattiti, di proposte, di riflessioni ormai da troppo tempo e nulla finora è stato fatto se non parziali interventi come l'approvazione della cancellazione delle penalizzazioni previsti dalla legge Fornero per chi decide di lasciare il mondo del lavoro prima.
Misure non certamente risolutive né rispondenti in pieno alle richieste delle forze politiche e sociali.
Quale lo stato di fatto?
In questi mesi tutte le forze politiche e le organizzazioni sindacali hanno avanzato loro ipotesi di modifica alla legge Fornero del governo Monti del 2011, ma nessuna delle proposte è stata approvata. Tutte le ipotesi avevano ed hanno come comune denominatore l'uscita anticipata per tutti. Tutte come unico obiettivo quello di rendere il sistema pensionistico vigente non solo più flessibile ma anche più equo e sostenibile.
Ma quali le proposte che in questi mesi si stanno dando "battaglia" per essere meglio accreditate sui tavoli che contano? Le proposte vanno dall'uscita a quota 100, al prestito pensionistico, dal sistema contributivo per tutti alla staffetta generazionale, dal part time al ricalcolo contributivo, dalla revisione di alcuni ambiti pensionistici ad un più conveniente il riscatto degli anni di laurea a fini contributivi.
Ognuna di queste ipotesi ha un "padrino" d'eccezione, sia all'interno del governo sia all'interno delle forze di maggioranza che di opposizione.
Incontri risolutivi?
La riforma del sistema previdenziale è ampiamente condivisa dal nuovo presidente dell'Inps, Tito Boeri il quale ha già fissato in agenda un incontro con il ministro dell'Economia Padoan. Ministro che ha sempre pubblicamente manifestato la sua contrarietà a interventi sulle Pensioni attuali, con la motivazione che è l'unica legge che riesce a garantire allo Stato risparmi per 80 miliardi fino al 2021.
Incontro che si terrà a breve è anche quello con il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Tra Poletti e Boeri c'è identità di vedute per interventi e misure che consentano flessibilità in uscita per tutti. Potrebbe essere questo l'incontro decisivo per l'avvio di un reale ed auspicato cambiamento del sistema previdenziale italiano? Noi seguiremo come sempre lo sviluppo del dibattito e delle proposte, tenendovi aggiornati. Voi intanto continuate a seguirci.