"Non possiamo pensare di avere le persone a 67 anni sulle impalcature o le maestre degli asili nido che a 67 anni giocano con i bambini": è l'affermazione fatta alla fine dello scorso mese dal Segretario Confederale Cgil Vera Lamonica, in risposta ad un'intervista svolta di recente su Radio Articolo 1. La sindacalista ha affermato anche in tale occasione che "la ferita delle pensioni non si corregge con qualche ritocchino" e che risulta ormai inevitabile un intervento correttivo sul sistema Inps. Il problema è che i lavoratori non sono tutti uguali, pertanto non si può legare la data di pensionamento ad un sistema esclusivamente aritmetico, sulla base delle necessità di bilancio.

Tanto che alle parole pronunciate alla fine di gennaio 2015 sono arrivati i fatti, visto che la stessa Cgil ha diramato agli inizi di febbraio una nota (in collaborazione con FLC) con la quale chiede al Governo di intervenire subito sulla flessibilizzazione della previdenza.

Le richieste FLC - CGIL rivolte al Governo Renzi per il pensionamento anticipato dei lavoratori

D'altra parte, i sindacati hanno ribadito la propria intenzione di riportate il capitolo della previdenza al centro del dibattito pubblico, così come ha recentemente dichiarato il leader della Cgil Susanna Camusso. I rappresentanti dei lavoratori puntano ancora una volta il dito contro l'irrigidimento del quadro normativo previdenziale avvenuto nel 2011 e chiedono che i cambiamenti di una parte così importante del welfare debbano necessariamente essere concertati con le parti sociali.

Tanto che la FLC - CGIL ha diffuso una nota rivendicando il diritto al pensionamento a partire dai 60 anni di età, oppure con 40 anni di versamenti e slegando del tutto la quiescenza dal vincolo anagrafico. Ma tra le richieste scritte nella nota vi è anche l'eliminazione del sistema legato all'aumento dei requisiti d'età sulla base delle aspettative di vita, oltre alla soluzione definitiva della questione quota 96 nella scuola e alla salvaguardia di coloro che soffrono di possibilità lavorative e contributive discontinue.

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