Sono talmente tante le ipotesi di flessibilizzazione dell'Inps registratesi negli ultimi mesi, che talvolta diventa difficile riuscire persino a capire quali sono le differenze sostanziali tra un meccanismo e l'altro. Nel corso delle nostre ultime news sulla previdenza abbiamo cercato di registrare fedelmente ogni possibile scenario, ma resta il fatto che molti lettori condividono attraverso i commenti l'esigenza di fare il punto della situazione. In questo articolo di aggiornamento cercheremo quindi di fare il punto sui fatti più recenti relativi alla riforma delle Pensioni, così come sulle ultime richieste fatte al Governo Renzi dai lavoratori e dalle parti sociali.
Quota 100 o sistema contributivo: lavoratori e politici si dividono sul meccanismo di flessibilizzazione della previdenza
Tra le ipotesi che sembrano essere state maggiormente apprezzate dai nostri lettori, la quota 100 suggerita più volte all'esecutivo da Cesare Damiano (Presidente della Commissione lavoro alla Camera) sembra una di quelle che ha riscontrato maggiore interesse.
Nella pratica, si tratta di permettere il pensionamento anticipato tramite l'unione degli anni di versamenti assieme all'età anagrafica del contribuente. Ad esempio, se questo provvedimento fosse effettivamente approvato, si potrebbe ottenere la quiescenza attraverso 60 anni di età e 40 anni di versamenti. Ma il sistema offrirebbe anche una notevole flessibilità davanti alle tante situazioni di disagio che caratterizzano l'attuale mercato del lavoro, visto che attraverso il meccanismo delle quote si potrebbe comunque ottenere le tutele previdenziali dell'Inps con un'età minore e maggiori versamenti, oppure viceversa. Di diverso orientamento sembra invece essere l'esecutivo, che attraverso la nomina di Tito Boeri alla presidenza dell'Inps sembra piuttosto orientato a concedere la pensiona anticipata attraverso un ricalcolo contributivo della mensilità erogata, oltre che per mezzo di alcune azioni di riequilibrio tra chi possiede mensilità previdenziali elevate ottenute mediante il calcolo retributivo.
Pensioni anticipate: sul tema intervengono anche i sindacati, ecco le ultime proposte
Sul delicato tema delle pensioni anticipate sono intervenuti nuovamente anche i sindacati.
La Cisl ha fatto sapere che presenterà il proprio piano di flessibilizzazione della previdenza entro il prossimo 11 febbraio 2015, mentre la Cgil ha inviato le proprie proposte attraverso una nota indirizzata al Governo Renzi, con la quale chiede di permettere il pensionamento già a partire dai 60 anni di età (ma con alcuni vincoli di versamento), oppure in alternativa con 40 anni di contribuzione indipendentemente dal requisito anagrafico.
L'idea sarebbe ovviamente molto apprezzata dai lavoratori, ma rischia di scontrarsi contro le difficoltà dell'Inps, che secondo il recente bilancio previsionale del Civ dovrebbe chiudere i conti anche quest'anno con un disavanzo, per circa 6,8 miliardi di euro.
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