Non paiono per nulla rassicuranti le ultime notizie in merito a riforma pensioni 2015 e previdenza: intervistato nella giornata di ieri dai cronisti dell'ANSA, il ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti ha infatti evidenziato come sia 'ancora troppo presto per aprire un tavolo di confronto sulle modifiche alla Legge Fornero' con ciò sconfessando quanto dichiarato nelle scorse settimane. Un dietrofront dal retrogusto amaro quello del ministro, che ha lasciato di stucco parte dei sindacati e l'intera opinione pubblica anche e soprattutto considerati i roboanti proclami che ne avevano caratterizzato le ultime uscite.

Ad appoggiare un dietrofront più beffardo che strategico il premier Renzi, che dopo la conclusione dei lavori attinenti al Jobs Act sembra ancora una volta proiettato alla trattazione di tematiche differenti da quelle previdenziali, con la riforma della Scuola che al momento sembra assorbirne ogni energia. Siamo davanti all'ennesimo bluff dell'esecutivo Renzi, che prima promette e poi non mantiene? Difficile a dirsi, certo il rinvio dei tempi comunicato dal ministro Poletti stride e non poco con il clima di condivisione e partecipazione che era stato faticosamente costruito nelle ultime settimane.

Riforma pensioni 2015 e Legge Fornero, dietrofront Poletti, Renzi approva: ennesimo bluff? - Il ministro: 'Troppo presto per vedersi, bisogna aspettare'

Come accennato in apertura, parlando di riforma pensioni 2015 e previdenza non si può non evidenziare l'intervento del ministro Poletti, che intercettato dai microfoni dell'ANSA si è lasciato andare a dichiarazioni tutt'altro che confortanti: 'E' troppo presto per un confronto con i sindacati sulle modifiche alla Legge Fornero […] sulla riforma si sa come la penso, serve un ragionamento sulla flessibilità in uscita e su chi non riesce a maturare i requisiti, ci stiamo lavorando e appena saremo in condizione di fare una riflessione puntuale la faremo, accompagnati naturalmente anche dalle organizzazioni sindacali'. Inaspettate e a tratti deliranti, le parole pronunciate dal responsabile del Welfare del governo Renzi squarciano in un solo istante quanto di buono era stato fatto nelle ultime settimane: varie e numerose le possibili interpretazioni con un dietrofront che potrebbe essere figlio della povertà di ipotesi da mettere sul tavolo per poter discutere seriamente sino all'eventualità, ben più nefasta, che il governo guidato dal Renzi non abbia alcuna intenzione di portare avanti un serio progetto di riforma. In quest'ottica il rinvio andrebbe letto come un tentativo di gettare acqua sul fuoco di rivendicazioni che l'esecutivo non potrà mai soddisfare.



Parlando sempre di riforma pensioni 2015 e Legge Fornero non si può infine ignorare il ruolo giocato dal premier Renzi nelle dichiarazioni rilasciate da Poletti. In questo momento l'ex sindaco di Firenze sembra interamente proiettato alla riforma della scuola e non pare intenzionato a trattare una tematica, quella previdenziale, che in un anno di mandato ha sempre posto in secondo piano rispetto ad altri provvedimenti ritenuti prioritari. Quale sia il senso di lavorare al mercato del lavoro in entrata senza prevedere adeguati meccanismi di uscita dall'impiego non è dato saperlo, riflessione questa sviluppata anche dallo stesso Poletti non più tardi di una settimana fa. D'accordo, l'UE guarda l'Italia, la controlla e vigila affinchè il monte spese pensionistico non venga ad essere incrementato, ma c'è una bella differenza tra il costruire un provvedimento 'low cost' magari con risorse incamerate da manovre cosiddette ponte piuttosto che non intervenire e stare a guardare mentre la 'parte anziana' del paese muore. Seguiremo tutti gli sviluppi, cliccate il tasto 'Segui' in alto a destra se desiderate rimanere aggiornati.