Vediamo le ultime notizie sulle Pensioni 2015: dopo tanto parlare si arriva finalmente ai primi dibattiti che vedono stavolta anche il coinvolgimento dei sindacati, chiamati ad esprimersi e a fornire il proprio parere riguardo le ultime proposte sul tema della riforma pensioni. Al centro del dibattito la quota 100, ma sembra essere caldeggiata anche l'ipotesi del prestito pensionistico così come pure la pensione per tutti a 62 anni d'età con l'estensione dell'opzione contributivo donne. Vediamo quali sono e come funzionano le ultime proposte sulle pensioni 2015.

Poletti, primo meeting con i sindacati, spicca la quota 100 tra le proposte più flessibili

Si è avuto il primo incontro con i sindacati e il ministro Poletti per l'analisi dei correttivi della riforma Fornero: in pole position tra le proposte più accreditate per la revisione dei requisiti di accesso alla pensione è la cosiddetta quota 100 che si basa su un principio di flessibilità piuttosto interessante: partendo da un minimo di 60 anni di età e 35 di contributi, i requisiti previsti dalla quota 100 permetterebbero l'accesso alla pensione con il raggiungimento del numero 100, ottenibile sommando l'età anagrafica a quella contributiva. Il provvedimento inoltre permetterebbe altresì di andare in pensione anche con il solo requisito contributivo di 42 anni, indipendentemente dall'età anagrafica raggiunta.

La quota 100 si configura dunque come la proposta regina della flessibilità tanto cara a Damiano e che, in soldoni, permetterebbe anche un'uscita facilitata per moltissimi esodati e lavoratori precoci.

Sulla falsariga della quota 100 quella che potremmo definire quota 62, la proposta di aprire l'accesso alla pensione al raggiungimento di 62 anni di età e 35 di contributi.

La cosiddetta quota 62 però, per quanto possa essere un'alternativa auspicata da molti, risulta senza dubbio un'ipotesi di gran lunga meno flessibile e meno sostenibile anche dal punto di vista economico. Non è chiaro inoltre se l'uscita anticipata a 62 anni comporterebbe delle penalizzazioni sull'assegno. Tale ipotesi sarebbe poi frutto dell'estensione a tutti i lavoratori, compresi gli uomini, della già nota opzione contributivo donna, tuttora in attesa di proroga.

Pensionamenti flessibili con penalizzazioni e bonus: fino all'8% in più (o in meno)

Tornando a parlare di flessibilità, i pensionamenti flessibili rilanciati da Damiano si configurano come la seconda proposta più valida e sostenibile. Grazie a questa proposta, anche la pensione di vecchiaia diventerebbe flessibile, consentendo di accedere alla pensione sempre a 62 anni e 35 di contributi a patto però di una decurtazione pari al 2% per ogni anno di anticipo rispetto ai requisiti ordinari. L'idea dei pensionamenti flessibili, malgrado le penalizzazioni, contempla anche dei bonus per chi va in pensione più tardi, consentendo la maturazione di un interesse positivo massimo dell'8 per cento per chi va in pensione a 70 anni.

Sul banco rimane poi anche l'ipotesi del prestito pensionistico, proposta che tuttavia sembra scomparsa dal novero delle ultime notizie sulle pensioni 2015. Tuttavia, rimane anch'essa un'ipotesi decisamente valida sul piano economico quanto su quello sociale, permettendo l'uscita anticipata ma parzialmente auto finanziata dal lavoratore stesso, a tutto favore dei conti pubblici. Se desiderate rimanere aggiornati sulle ultime notizie della riforma pensioni 2015, vi invitiamo a cliccare il tasto "Segui" in alto.