Non si esaurisce il dibattito in tema di pensioni 2015 e opzione donna. Nonostante dalle parti di Palazzo Chigi stentino ancora a prendere in considerazione la vertenza, le promotrici del Comitato Opzione Donna continuano a portare avanti l'iter connesso alla presentazione della class action contro l'Inps. Ebbene, nella giornata di ieri l'Avvocato Maestri, amministrativista del foro di Ravenna, ha notificato il ricorso necessario all'avvio dell'iter davanti al TAR. Blasting News lo ha intervistato in esclusiva per capire quali sono i tempi previsti e come si svolgerà il tutto.

Una delle vertenze più delicate tra quelle ascrivibili al capitolo Pensioni 2015 potrebbe dunque conoscere una svolta.



  1. A beneficio di chi non abbia le idee chiare, potrebbe darci una definizione il più possibile intuitiva dello strumento della class action? - Il concetto che sta alla base della class action, in italiano 'azione collettiva o di classe', è quello di riunire persone che hanno un diritto o un interesse individuale ma comune a tutte per esercitare insieme la tutela giudiziaria. In particolare la class action pubblica è definita dalla legge 'ricorso per l'efficienza' della pubblica amministrazione e si promuove contro pubbliche amministrazioni o concessionari di pubblici servizi.



  2. In quali casi è bene adottarla e che tipo di costi prevede? - Quando c'è un numero significativo di persone e una causa comune da promuovere. L'unione fa la forza, chi aderisce divide le spese con gli altri ricorrenti e quindi si può fare una grande battaglia giudiziaria sostenendo costi limitati nell'ordine di poche centinaia di euro.



  3. Quanto tempo fa lo strumento della class action è entrato a far parte dell'uso comune qui in Italia? - La class action pubblica e' stata introdotta in Italia nel 2009 ma la legge che la disciplina meriterebbe un tagliando perché ha dei limiti come l'impossibilità, in caso di vittoria, di chiedere il risarcimento dei danni subiti dai cittadini a causa della inefficienza della PA. Per chiedere i danni bisogna fare una causa civile ad hoc.



  4. Venendo all'opzione donna, perché crede che una class action possa funzionare? - Opzione Donna è il caso tipico in cui tanti soggetti (le lavoratrici che hanno maturato i requisiti anagrafico e contributivo per andare in pensione in base alla legge 243/2004) agiscono insieme nei confronti di una pubblica amministrazione (l'INPS) che non ha rispettato e non sta rispettando i termini di legge, sostituendo alla legge 2 circolari illegittime. Un caso tipico di cattivo esercizio del potere amministrativo.



  5. Che tempi prevede per l'intero iter? - Prima di fare ricorso al TAR bisogna notificare all'Amministrazione una diffida e noi lo abbiamo fatto a ottobre 2014. Oggi 26 marzo 2015 ci accingiamo a notificare il nostro ricorso al Ministro Poletti, al presidente INPS Boeri e all'Avvocatura dello Stato. Dalla data di deposito del ricorso al TAR Lazio a Roma, tra 90 e 120 giorni dopo si celebrerà l'udienza e di lì a pochi giorni sarà pubblicata la sentenza. Confido che tutto possa concludersi entro settembre 2015.



  6. Dovesse sbilanciarsi su un possibile esito, che cosa mi direbbe? - Abbiamo ragione, non vedo come possano darci torto. Hasta la victoria siempre!