A quasi tre mesi dal proprio insediamento, il Neo Presidente dell'Inps comincia a preparare la strada per il cambiamento tanto aspettato dai lavoratori disagiati, sebbene le strategie scelte non siano perfettamente in linea con i desideri espressi da parti sociali e da alcune minoranze politiche. La prima notizia riguarda però la scadenza entro al quale verrà finalmente presentata una proposta concreta per l'offerta della pensione anticipata: il progetto di Tito Boeri potrebbe arrivare a giugno, ovvero all'inizio della prossima estate. Una notizia che comunque era molto attesa: ricordiamo infatti che tra i lavoratori più colpiti dall'inasprimento dei requisiti di accesso all'Inps avvenuto con la Riforma Fornero del 2011 vi è una platea molto variegata e disomogenea.

Dai lavoratori esodati ai precoci, dai Quota 96 della scuola a chi ha svolto impieghi usuranti, fino ai disoccupati in età avanzata. 

Riforma Boeri, novità su pensione anticipata e su nuove forme di assistenza

Nella sua ultima uscita televisiva sul Canale LA7 risalente allo scorso venerdì, il Neo Presidente dell'Inps ha dichiarato prima di tutto le proprie intenzioni sulla delineazione di una divisione netta tra assistenza e previdenza. La pensione anticipata potrebbe venire offerta solo nel secondo caso, ovvero per quei soggetti che sono rimasti disoccupati o che vivono uno stato di disagio in età avanzata; si pensi ad esempio a chi svolge un lavoro usurante  e si trovi a dover aspettare i 67 anni per poter ottenere la quiescenza.

Per chi perde il lavoro intorno ai 55 anni e termina gli aiuti di welfare già previsti dall'attuale legislazione, servirebbe invece un nuovo ammortizzatore sociale, in modo da garantire un reddito minimo alla famiglia del lavoratore. La speranza è che possa riuscire a reinserirsi nel mondo produttivo, ma se questo non dovesse avvenire potrebbe comunque vedersi garantito un accompagnamento fino alla data di pensionamento.

Pensioni anticipate: Boeri punta a meccanismo contributivo, si allontana quota 100?

Stante la situazione, restano da conoscere i dettagli riguardanti la nuova forma di uscita flessibile anticipata di cui si è parlato nell'intervista dall'economista della Bocconi. Diversi elementi attendono di essere chiariti, ma il punto di partenza per ottenere la pensione anticipata potrebbe essere l'utilizzo del sistema contributivo, con la conseguenza di vedersi ricalcolare (al ribasso) la mensilità erogata.

Le altre risorse necessarie per rendere disponile la flessibilità nell'accesso all'Inps potrebbero essere reperite tramite un contributo di solidarietà, che però verrebbe richiesto solo a coloro che hanno ottenuto le mensilità previdenziali retributive più generose. Sembra invece allontanarsi a causa dei costi troppo elevati l'ipotesi del Presidente Damiano della pensione anticipata con Quota 100, un meccanismo che nelle intenzioni del promotore doveva permettere l'uscita dal lavoro unendo età anagrafica e anni di contribuzione.

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