Sembra ormai destinata a finire sul tavolo del Tar del Lazio la delicata questione delle lavoratrici che vorrebbero ottenere anche nel 2015 il diritto al pensionamento anticipato con l'opzione donna, sulla base del ricalcolo della mensilità erogata con il sistema contributivo. Il blocco delle lavoratrici in una sorta di limbo ha avuto origine alla fine dello scorso anno, quando attraverso la diffusione di due circolari l'istituto di previdenza pubblica ha preso posizione sulla vicenda, affermando che ogni possibilità di quiescenza secondo questa modalità sarebbe stata considerata terminata nell'anno 2014.
Solo dopo le forti proteste delle lavoratrici, l'Inps ha deciso di tornare sui propri passi riprendendo a protocollare le domande per l'anno 2015, seppure bloccandole in attesa di ricevere delle direttive gestionali da parte del Ministero dell'Economia.
Pensione anticipata con opzione donna: i requisiti di pensionamento e i meccanismi di funzionamento
Stante la situazione, la discussione riguardante il nodo dell'opzione donna non è di poco, perché se è vero che l'Inps dovrebbe reperire delle adeguate misure di copertura per le risorse necessarie a garantirne la fattibilità nel 2015, è altrettanto vero che il meccanismo di ricalcolo contributivo potrà assicurare risparmi anche importanti nel lungo periodo e va nella direzione già anticipata dal neo Presidente Inps Tito Boeri.
Infatti, queste lavoratrici chiedono di ottenere il prepensionamento con 57 anni di età (58 per chi lavora in proprio) più 35 anni di versamenti: una possibilità prevista e voluta con la legge Maroni numero 243 del 2004. Ma a fare da contraltare all'anticipo di quiescenza vi è il ricalcolo contributivo della mensilità erogata, che nella pratica prevede di restituire alle pensionande nient'altro che la somma effettivamente accumulata nel proprio cassetto previdenziale.
Comitati opzione donna puntano ad ottenere la pensione anticipata tramite il ricorso al TAR del Lazio: ultimi giorni per aderire
Dato che la situazione di stallo appena descritta non sembra potersi sbloccare nel breve termine, i comitati opzione donna hanno deciso di promuovere una Class Action da presentare al Tar del Lazio, alla quale potranno aderire tutte le lavoratrici che desiderano ottenere il pensionamento anticipato.
La scadenza per la raccolta delle adesioni è fissata al 15 marzo, pertanto mancano ormai pochi giorni: il proposito consiste nel raccogliere almeno 200 contratti, in modo da poter diluire il costo della pratica (stimato attorno alle 300,00 €) e avere una sufficiente rappresentatività. Per quanto riguarda, invece, la scadenza temporale, in caso di deposito del ricorso entro la fine di marzo, si prevede di cominciare con la prima udienza già all'inizio della prossima estate.
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