Sembra ormai tutto pronto per quanto concerne la presentazione della class action presso il Tar del Lazio, in merito alla delicata questione delle lavoratrici che vorrebbero ottenere il pensionamento anticipato con i criteri definiti per l'opzione donna. Si tratta della possibilità di avere il pensionamento per le donne che hanno maturato almeno 57 anni di età (uno in più se si tratta di lavoratrici autonome) e 35 anni di versamenti presso l'Inps, a patto di accettare il ricalcolo contributivo della mensilità erogata dalla previdenza pubblica. Una misura decisa dalla legge Maroni numero 243 del 2004, che è stata riconosciuta come valida per tutto lo scorso anno, ma che l'Inps ha deciso di congelare nel 2015 a cause delle mancate coperture.

Di fatto, l'Istituto pensionistico afferma di ritenere conclusa la possibilità di quiescenza prevista con l'opzione donna, a meno che il Governo non espliciti un indirizzo di gestione differente. Ma dal punto di vista dell'esecutivo la strada sembra destinata a rimanere bloccata, visto che (secondo alcune indiscrezioni circolate all'inizio dell'anno) i tecnici del Mef non avrebbero ravvisato la possibilità di individuare delle adeguate coperture.

Comitato opzione donna e ricorso al TAR: prossime date e scadenze per l'iter della verifica giudiziaria

Stante la situazione, le lavoratrici rimaste bloccate in questa situazione di stallo previdenziale hanno deciso di seguire la via giudiziaria.

Lo scorso 15 marzo è infatti scaduto il termine per la raccolta delle adesioni, che erano rivolte alle pensionande di tutta Italia. Attraverso la compilazione della documentazione era possibile accedere alla Class Action, volta a ripristinare il diritto alla quiescenza. Secondo quanto comunicato all'interno del Gruppo "Comitato opzione donna" su Facebook, fino al prossimo 20 marzo 2015 sarebbe ancora possibile aderire, rispettando i termini del programma concertato.

Per quanto riguarda invece le prossime date, sembra che il deposito del ricorso presso il Tar del Lazio potrebbe avvenire entro la fine del mese corrente, mentre la prima udienza dovrebbe realizzarsi entro luglio. A quel punto, coloro che desidereranno partecipare non potranno più aderire secondo i termini collettivi, ma dovranno effettuare una richiesta autonoma di partecipazione. 

Pensione anticipata con opzione donna: le remore dell'Inps e i dubbi di Boeri

Sui meccanismi di pensionamento dell'opzione donna si sta discutendo molto nelle ultime settimane, perché il sistema di calcolo contributivo sembra essere in linea con i propositi di riforma del sistema previdenziale che il Neo Presidente Inps Tito Boeri ha indicato in alcuni suo precedenti editoriali.

Di fatto, il problema principale non riguarderebbe tanto la tenuta dei conti, ma piuttosto l'aggravio delle spese breve periodo: il contributivo permetterebbe di riequilibrare nel corso del tempo il sistema, bilanciando la pensione anticipata con i risparmi futuri, ma i metodi di verifica utilizzati da Bruxelles si concentrano solo sui bilanci correnti. Il problema è stato evidenziato dallo stesso Boeri nel corso di un'intervista concessa al Corriere.it, nella quale auspicava maggiore flessibilità da parte dei tecnici UE.

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