"Tra i nuovi poveri ci sono i pensionati a baso reddito, ai quali andrebbero erogati gli 80 euro al mese destinati, al momento, soltanto a una parte dei lavoratori dipendenti" ha dichiarato il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, specificando che l'area di disagio in età avanzata sta diventando sempre più estesa, perché ad esempio "ci sono i lavoratori che hanno perso l'occupazione a 60 anni e devono aspettare i 67 anni per andare in pensione". L'ex Ministro del lavoro sta portando avanti da mesi una serie di richieste rivolte all'esecutivo, per cercare di rimediare ai numerosi problemi sorti in seguito all'approvazione della legge Fornero del 2011.

Fino ad ora i Governi che si sono succeduti hanno cercato di affrontare le situazioni di difficoltà con delle misure ad hoc, come le salvaguardie per gli esodati o le sanatorie dedicate ai lavoratori precoci. Ma la situazione dello stato sociale sembra ormai arrivata ad un punto nel quale non è più possibile procrastinare un intervento di tipo strutturale, come in effetti ha anche ribadito lo stesso Ministro del lavoro Poletti nel recente passato.

Riforma pensioni: sblocco della staffetta generazionale può trovare soluzione nella previdenza

D'altra parte, non sono solo i lavoratori in età avanzata ad aver sofferto dell'estrema rigidità con cui può essere ottenuto il pensionamento. A fare da contraltare è stata purtroppo l'estrema difficoltà sperimentata dai giovani nel fare il primo ingresso all'interno del mondo del lavoro, stante che la disoccupazione giovanile in Italia è cresciuta a ritmi sostenuti, arrivando a superare la soglia del 40% e mostrando una decrescita solo negli ultimi tempi.

Secondo quanto esprime l'On. Damiano, i giovani "possono trovare un'aiuto alla loro situazione con la correzione delle regole del sistema pensionistico". Tanto che l'idea viene portata avanti anche dalle parti sociali, visto che molti sindacalisti suggeriscono metodi come il ricorso al part time, utili per favorire la staffetta e il ricambio generazionale sul luogo di lavoro.

Pensioni anticipate con Quota 100, il meccanismo di flessibilità incontra grande interesse dai lavoratori

Un altro punto di distanza tra la Commissione lavoro alla Camera e i tecnici dell'esecutivo sul dossier delle Pensioni sembra trovarsi proprio nella scelta della migliore soluzione di flessibilità: il problema resta trovare un bilanciamento tra l'esigenza dei lavoratori di ottenere la pensione anticipata e quella generale della tenuta dei conti.

Se da un lato non sembra possibile ricorrere ancora alla leva della fiscalità generale per poter generare dei nuovi meccanismi di pensionamento anticipato, dall'altro lato i sindacati hanno chiarito di non accettare ulteriori penalizzazioni sulle future mensilità erogate dall'Inps. Una delle soluzioni che al momento sembra essere meglio accettata dai lavoratori resta la quota 100, più volte chiesta da Damiano, che potrebbe facilitare la quiescenza unendo gli anni di versamenti con quelli anagrafici (ad esempio con 60 anni di età e 40 di contributi). Purtroppo resta anche una delle possibilità più onerose dal punto di vista dei costi collettivi, motivo che fino ad ora ne ha bloccato l'introduzione.

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