Prosegue ininterrottamente il dibattito sulla riforma delle Pensioni e sul Ddl flessibilità di Damiano, arrivano due proposte inedite da Sel e Partito Italia Nuova, ma dopo le dichiarazioni di Passera e Gutgeld la Riforma Fornero risulta sempre più intoccabile. Dal primo gennaio 2016 l'asticella per poter raggiungere l'agognata pensione salirà ancora di 4 mesi, dunque saranno necessari 66 anni e 7 mesi, per questa ragione diversi esponenti politici, Damiano in primis, e i sindacati continuano a chiedere al Governo Renzi di approvare piani di uscita anticipata e flessibile.

Quota 100 e flessibilità: giungono due nuove proposte di prepensionamento

La Quota 100 di Damiano che consentirebbe di accedere alla quiescenza senza incorrere in penalizzazioni è particolarmente sostenuta dai sindacati che rilanciano il sistema delle quote senza decurtazioni sull'assegno finale.

Se da un lato Damiano alla Camera ha rilanciato Quota 100 e Quota 97 ossia la possibilità di accedere alla pensione a partire dai 62 anni d'età con 35 anni di contributi a fronte di penalizzazioni pari al più all'8% sull'assegno finale, dall'altro ecco emergere due nuove proposte inedite dopo quella di Tito Boeri dei giorni scorsi.

Sel ha proposto di considerare requisiti pensionistici in base all'età anagrafica e in base agli anni di contributi versati tenendo conto della tipologia di lavoro che si svolge nella propria vita, va da sé che questo meccanismo si baserebbe sulla creazione di nuove tabelle ognuna mirata a contemplare un diverso tipo di lavoro.

La proposta ha già trovato larga condivisione tra coloro che hanno sempre ritenuto fondamentale considerare il tipo di lavoro svolto in quanto un operaio non può rimanere sul posto di lavoro come un manager. La seconda proposta è giunta da Siri, leader di Partito Italia Nuova, che ha avanzato la possibilità di pensionamento per tutti coloro che hanno maturato 35 anni contributivi con un assegno pari ad 800 euro mensili per 14 mensilità.

L'assegno pensionistico sarebbe più cospicuo, pari a 1000 euro, per tutti coloro che hanno invece raggiunto i 40 anni di versamenti contributivi, al di là dall'età anagrafica del richiedente. La proposta ha già ottenuto l'appoggio dell'Inps e di Salvini, che sostengono la validità della misura specie per i giovani che un domani rischiano pensioni da fame avendo un assegno calcolato unicamente su base contributiva.

Riforma pensioni e flessibilità: non è prudente modificare la Fornero, il Governo verso il 'no'

Nonostante le proposte e la volontà di molti esponenti politici e dei sindacati di rottamare la Legge Fornero, la strada sembra più irta del previsto. La doccia fredda sull'eventualità di una riforma pensioni è giunta dalle ultime dichiarazioni di Gutgeld e Passera che sembrano allontanare ogni speranza. Passera sostiene l'importanza della Riforma Fornero e la bontà intrinseca ed esorta addirittura il Governo Renzi a non modificare una riforma che assicura alle casse statali 80 miliardi fino al 2020. Il Consigliere economico di Renzi, Yoram Gutgeld, invece, in un'intervista pubblicata recentemente sul quotidiano la Repubblica ha detto, gelando gli animi di lavoratori e sindacati: "Per quanto riguarda le pensioni, abbiamo valutato la questione e la decisione politica è stata di non riaprirla". Per i lavoratori non resta che mettersi il cuore in pace?