"Vorremmo che il Premier Mattero Renzi aggiungesse ai temi che intende trattare con i parlamentari anche quello del sistema pensionistico. Correggere l'età pensionabile, introducendo un criterio di flessibilità, rappresenta una priorità" ha affermato l'ex Ministro del lavoro Cesare Damiano, che attraverso il proprio ruolo presso alla Camera dei Deputati, sta cercando di spronare l'azione legislativa verso un rinnovamento dei meccanismi di accesso all'Inps. D'altra parte, la necessità di rendere giustizia ai lavoratori rimasti esclusi dalle tutele previdenziali, sta diventando sempre più sentita dalla popolazione, tanto che lo stesso Ministro Poletti ha collegato la questione a delle preoccupazioni sulla tenuta sociale del Bel Paese.

Sindacati tornano a chiedere incontro con l'esecutivo sul tema della flessibilità previdenziale

A fare pressing sul Premier Renzi e sull'entourage dell'esecutivo non è solo il Presidente della Commissione lavoro alla Camera dei Deputati, ma vi sono anche le parti sociali, che nelle ultime settimane hanno reso nuovamente centrale il tema della riforma previdenziale. Cgil, Cisl e Uil si sono accordate per proporre una piattaforma unificata di discussione sul tema delle pensioni anticipate ed hanno chiesto pertanto un incontro con il Ministro Poletti, al fine di accelerare il processo di riforma sul tema. Ma il Ministro del Lavoro ha più volte frenato sulla possibilità di approvare una misura nel breve termine, se non altro per la confusione che ancora oggi regna sulle coperture finanziarie.

"I sindacati hanno chiesto un incontro e li incontreremo" ha affermato Giuliano Poletti, specificando però che lo scenario più probabile per un intervento correttivo della legge Fornero resta quello della prossima legge di stabilità".

Poletti e Boeri studiano il sistema contributivo, ma i sindacati sembrano convergere sul sistema delle quote

Anche dal punto di vista della migliore soluzione di pensionamento anticipato possibile sembra non esserci ancora la necessaria convergenza di idee tra lavoratori, parti sociali e Governo. L'esecutivo e l'Inps starebbero infatti valutando diverse soluzioni tecniche, che dovrebbero prevedere da un lato la possibilità di accedere anticipatamente al pensionamento, mentre dall'altro l'erogazione di una mensilità più bassa, perché calcolato con il sistema contributivo.

I sindacati e i lavoratori sembrano invece preferire il sistema delle quota, più costoso per le casse pubbliche ma anche più flessibile: si pensi ad esempio alla quota 100, che permetterebbe il pensionamento anticipato già con 60 anni di età e 40 di contributi. Infine, vi sono ancora da esaminare tutta una serie di proposte intermedie, come il prestito pensionistico Inps con le mini Pensioni oppure la possibilità di ottenere la quiescenza a 62 anni con 35 anni di versamenti (accettando una penalizzazione massima dell'8% sulla mensilità erogata).

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