"Un Paese che vive le ingiustizie previdenziali della riforma Pensioni Fornero e non ha ancora un reddito di cittadinanza, dovrebbe almeno essere in grado di tutelare in modo efficace i lavoratori italiani che vivono all'estero". Lo hanno affermato in una nota i deputati del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo a margine della discussione oggi in aula a Montecitorio sulla mozione relative le pensioni degli emigrati italiani all'estero presentata mentre si fa sempre più incandescente il dibattito sulla riforma pensioni 2015 e le modifiche alla legge Fornero.

Riforma pensioni, M5s: 'Aggiornare convenzioni per tutela emigrati italiani all'estero'

"L'emigrazione italiana è cambiata e bisogna tutelare - ha detto il parlamentare Matteo Dall'Osso, primo firmatario della mozione del Movimento 5 stelle - vecchi e nuovi migranti del Bel Paese che sono andati a fare le proprie fortune all'estero tenendo alta l'immagine della nostra nazione". Spiegando che l'Inps eroga attualmente in tutto il mondo quasi 500.000 pensioni in convenzione internazionale e che molti di questi accordi con molti stati sono ormai molto vecchi, il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle ritiene "necessario aggiornare molte convenzioni in materia previdenziale con gli altri Stati e ratificare - ha spiegato Dall'Osso - altre convenzioni in Parlamento".

Sul fronte della riforma pensioni hanno proposto in questi mesi tagli alle pensioni d'oro e aumento a 600 euro al mese delle pensioni minime, ma i relativi emendamenti presentati in sede di esame della legge di Stabilità 2015 sono stati bocciati dalla maggioranza che sostiene il Governo Renzi.

Previdenza, Fedi (Pd): 'Superare distinzioni tra pensioni pubbliche e private'

Anche i deputati del Pd eletti all'estero hanno sottoscritto la mozione M5S che ha aperto un nuovo capitolo sulla previdenza ritenendo necessario "superare al più presto anacronistiche distinzioni tra pensioni pubbliche e private, tra categorie di lavoratori", ha dichiarato il parlamentare del Pd eletto all'estero Marco Fedi in riferimento alla mozione sui diritti previdenziali lavoratori italiani emigrati in paesi non appartenenti all'Ue.

"Con la mozione discussa oggi alla Camera abbiamo chiesto - ha spiegato il deputato del Partito democratico - una nuova attenzione del governo sul tema delle Convenzioni bilaterali, in particolare di sicurezza sociale. In un'epoca caratterizzata dall'intensificarsi dei flussi di mobilità lavorativa transnazionale - ha aggiunto - il nostro Paese si trova ad affrontare un nuovo esodo di giovani verso aree cruciali del mondo. Il tema delle tutele previdenziali deve tornare ad essere centrale". Ed è centrale in questi giorni nel Pd di Renzi il tema della riforma pensioni 2015: da una parte c'è chi spinge per modificare la legge Fornero, dall'altra c'è chi rallenta. Lo scontro tra minoranza e renziani sarà istituzionalizzato a partire da martedì 17 marzo in commissione Lavoro pubblico e privato alla Camera dei Deputati dove riprende l'esame del ddl Damiano per la libertà di accesso alla pensione anticipata a partire da 62 anni con 35 anni di contributi e l'8% di penalità sugli assegni previdenziali.