Il decreto legislativo 22/2015 ha disciplinato la materia degli ammortizzatori sociali per i casi di disoccupazione intervenuti in maniera involontaria: sono nati così la nuova Naspi 2015 (che va a sostituire sia l'Aspi che la cosiddetta MiniAspi), l'Asdi, che è stata varata in via sperimentale soltanto per il 2015, e la Dis-coll, che spetta invece per tutti coloro che hanno svolto mansioni mediante l'utilizzazione di contratti a progetto (tipologia co.co.co. e co.co.pro.). In questo articolo analizzeremo le caratteristiche di queste nuove forme di sostegno al reddito e ci soffermeremo su alcune polemiche e sulle penalizzazioni connesse alla nuova gestione della disoccupazione.

Disoccupazione Naspi 2015, Asdi e Dis-coll: la polemica contro l'Inps

Le polemiche intorno a quella che è stata presentata come un'importante rivoluzione nel modo di concepire la disoccupazione sono moltissime: in articoli precedenti abbiamo analizzato alcune questioni, da quella degli stagionali, alle penalizzazioni nell'importo rispetto all'Aspi e alla MiniAspi. Oggi presentiamo una nuova contraddizione: l'Inps non ha ancora allestito la modulistica e una sezione specifica sulle procedure di accesso ai nuovi sussidi di disoccupazione, Naspi 2015, Asdi e Dis-coll. La cosa è da considerarsi particolarmente grave dal momento che la nuova disciplina sugli ammortizzatori sociali entrerà in vigore a maggio.

Quasi surreale, per non dire grottesca e drammatica, la situazione per coloro che aspirano al Dis-coll: in pratica il dlgs prevede che la richiesta debba pervenire entro 68 giorni dalla disoccupazione; migliaia di lavoratori che hanno perso l'occupazione a gennaio rischiano di non potervi accedere perché non sono state ancora attivate dall'Inps le procedure.

Disoccupazione Naspi 2015, Asdi e Dis-coll: i requisiti e le beffe

Secondo quanto riportato all'interno del decreto legislativo n. 22 del 2015, i requisiti di accesso alla Naspi 2015 sono particolarmente "leggeri": si tratta di far valere tredici settimane di contributi negli ultimi quattro anni e di aver lavorato almeno trenta giorni negli ultimi dodici mesi.

La durata prevista è della metà delle settimane effettivamente lavorate. È su questo punto che si può parlare di penalizzazione per i lavoratori stagionali: i periodi in cui gli stagionali hanno usufruito di altre forme di sostegno al reddito (come la stessa Aspi o MiniAspi) non possono rientrare nel computo delle settimane soggette alla disciplina Naspi. Questo significa che uno stagionale che lavora sei mesi all'anno potrà usufruire di un assegno per soli tre mesi, restando senza alcuna forma di reddito per il restante periodo. Un'altra beffa della Naspi 2015 riguarda la riduzione del 3% mensile a partire dal quarto mese.

Per quanto riguarda l'Asdi 2015, invece, i requisiti di accesso sono i medesimi della Naspi, in quanto rappresenta una forma di sostegno al reddito previsto per tutti coloro che non sono riusciti a trovare una nuova occupazione.

Anche in questo caso, è chiara la penalizzazione: l'importo non potrà essere superiore al 75% dell'ultimo assegno Naspi.

Infine, il Dis-coll: potranno accedervi tutti i collaboratori (anche a progetto), la durata prevista è di sei mesi e il calcolo dell'importo si ha a partire dalla media delle settimane lavorate in connessione con la retribuzione ricevuta.

È tutto con le polemiche sulla disoccupazione Naspi 2015, Asdi e Dis-coll. Per ricevere informazioni e aggiornamenti sulle materie di politica economica, cliccate su "Segui" in alto sopra il titolo dell'articolo.