Continua la raffica di polemiche riferite ai nuovi sussidi di disoccupazione 2015 Naspi e Dis-Coll introdotti dal Decreto Legislativo n. 22 del 4 marzo 2015 in osservanza di quanto previsto dalla Legge 10 dicembre 2014 n. 183. Le vecchie forme di sostegno del reddito finiscono così in soffitta con Naspi 2015 e Dis-Coll che entreranno in vigore a partire dal primo maggio. Nonostante tempistiche così ristrette l'INPS non si è ancora adeguato, con il relativo portale online a non essere stato ancora aggiornato con modulistica e norme vigenti. E qui c'è un primo punto critico dato che a poco più di 72 ore dall'entrata in vigore delle nuove forme di sostegno al reddito non esiste ancora un riferimento online semplice, chiaro e puntuale.
In merito alla Dis-Coll 2015 vi è invece un vero e proprio problema pratico dato che ad oggi l'INPS non ha ancora provveduto a diramare una circolare attuativa. Per via dei particolari meccanismi di funzionamento del sussidio, chi ha perso il lavoro a inizio anno rischia in linea teorica di perdere la possibilità di accesso, un'eventualità questa che lo stesso ministro del lavoro Giuliano Poletti ha voluto scongiurare.
Accesso alla disoccupazione Naspi 2015, calcolo e importi: bufera Dis-Coll, Poletti chiarisce e rassicura tutti
Detto delle tante polemiche montate in queste ore a causa del fatto che l'INPS non ha ancora provveduto ad adeguarsi in riferimento alla normativa che prevede l'introduzione della disoccupazione Naspi 2015 rammentiamo brevemente le modalità di calcolo dell'indennità nonché i motivi di decadenza del diritto di usufruirne. La Naspi 2015 sarà parametrata sulla base della retribuzione imponibile maturata negli ultimi quattro anni, divisa per il numero di settimane in cui si sono versati contributi e moltiplicata poi per 4,33 (un valore standard di riferimento). Se l'ammontare della retribuzione mensile per l'anno in corso dovesse risultare pari o inferiore a 1195 euro l'indennità sarà pari al 75% della retribuzione, in caso contrario l'importo della Naspi sarà costituito dal 75% della retribuzione più una quota pari al 25% del differenziale tra il reddito mensile e l'importo di 1195 euro. Premesso come l'importo massimo sia comunque fissato in 1300 euro mensili, il beneficiario perderà il diritto di fruizione dell'indennità qualora lo stato di disoccupazione venisse meno: altre cause di decadenza vengono rintracciate nella maturazione del diritto a ricevere l'assegno ordinario di invalidità o nel raggiungimento dei requisiti vigenti in tema di accesso al pensionamento.Passando dalla disoccupazione Naspi 2015 alla Dis-Coll bisogna invece evidenziare l'assenza dell'ormai famosa circolare con la quale l'INPS dovrebbe esplicitare i termini di accesso. Il lavoratore è infatti tenuto a fare domanda entro 68 giorni dalla sopraggiunta disoccupazione, ma in assenza della circolare, chi è stato licenziato o ha perso l'impiego nel gennaio o nel febbraio del 2015 rischia di non poter rispettare la deadline. Ebbene sulla questione è intervenuto il ministro Poletti che ha chiarito come il termine dei 68 giorni decorrerà dalla data di pubblicazione della nota che, ha assicurato sempre il ministro, sta per essere diffusa. L'INPS si trova dunque nel caos, in ritardo sulla tabella di marcia e alle prese con tutta una serie di adempimenti a 72 ore dall'entrata in vigore dei nuovi istituti. A complicare il quadro il fatto che tali problematiche si palesino in un momento molto delicato nel quale si continua a parlare della necessità di dividere previdenza e assistenza. Al momento divampa in particolare il dibattito riferito al reddito di cittadinanza che potrebbe essere destinato agli over 55 rimasti senza lavoro né diritto alla pensione. Staremo a vedere.