Come in molti sanno, la fatturazione elettronica è diventata obbligatoria per chi ha rapporti con la Pubblica Amministrazione antecedenti alla data di entrata in vigore del 1 aprile 2015. La misura era stata prevista nella legge finanziaria del 2008 per gestire al meglio i rapporti con i suoi fornitori. Dapprima le misure sono entrate in vigore per gli organi centrali delle Stato, come i Ministeri che hanno commesse molto esose e da quest'anno la legge è stata estesa a tutte le P.A.

Il passaggio alla fatturazione elettronica è certamente motivato dal fatto che lo Stato ha necessità a tracciare e a rendere trasparenti i suoi interventi di spesa.

Tuttavia tali procedure certamente non faciliteranno la monetizzazione delle stesse dato che la certezza della copertura non è legata al provvedimento. Tale provvedimento non semplifica certo le procedure per i cittadini, anzi! Per fatturazione Elettronica infatti non si intende il semplice invio del documento tramite mail, ma la sua dematerializzazione seguendo delle procedure molto rigide elencate alla voce documentazione del sito fatturapa.gov.it. Sono disponibili anche sei Software a pagamento (es. Aruba) che consentono ai meno esperti di espletare le procedure.

Fatturazione Elettronica: niente spesometro per le transazioni tra privati

Il governo sta mettendo a punto degli interventi per rendere la fatturazione elettronica conveniente per i privati.

Le novità verranno discusse nel prossimo consiglio dei ministri che si terrà il 21 aprile. Gli incentivi che dovrebbero essere messi sul tavolo da Renzi sono essenzialmente quattro:

  1. semplificazione: le piccole partite Iva che useranno questo strumento protranno usare una dichiarazione per la liquidazione dell'IVA precompilata.
  2. rimborsi iva: verrebbe predisposta una corsia preferenziale che darebbe la certezza dell'incasso entro 3 mesi.
  3. spesometro: verrebbe garantita l'esenzione da tale strumento (reso inutile dai pagamenti tracciati).
  4. accertamenti: i tempi verrebbero ridotti da quattro a tre anni.