Entra sempre di più nel vivo il confronto/scontro tra le forze politiche e sindacali intorno la riforma Scuola 2015 del governo Renzi: se la protesta monta sempre di più e il personale scolastico manifesterà due volte il 24 aprile e il 5 maggio, il ministro Giannini, ai microfoni di RTL, ha fatto sapere qual è la sua idea e quali gli unici aggiustamenti che possono essere ritenuti ammissibili. Le minoranze stanno lavorando ad una serie di emendamenti e il gioco politico sarà probabilmente tutto interno al PD: a quanto pare il premier Renzi sta pensando anche al consenso elettorale, la riforma scuola può valere un punto percentuale alle elezioni.
La Giannini interviene sulla riforma scuola 2015, news 23-04
Il ministro Giannini è intervenuto proprio ieri sulla questione della riforma scuola 2015 del governo Renzi durante un'intervista a RTL. Al centro della discussione c'è stato sopratutto il tema delle assunzioni: il ministro ha ribadito come il piano sia intoccabile e che vi rientrerà soltanto chi fa parte effettivamente delle Graduatorie ad Esaurimento, mentre per tutti gli altri docenti precari l'unica soluzione è il concorso. Nello specifico, la Giannini ha parlato degli abilitati tramite TFA e PAS, per i quali il governo avrebbe intenzione di riservare il 50% di posti al concorso, si tratterebbe insomma per questa categoria di evitare le insidiose prove preselettive.
Per gli idonei del concorso 2012 nessuna speranza per l'assunzione: anche questa categoria di docenti dovrà sottoporsi al nuovo concorso 2015 che verrà bandito, ribadisce il ministro, entro l'anno solare.
Il PD è in crisi: la riforma scuola 2015 rischia di spaccare il partito? News 23-04
Se dunque il ministro Giannini è stato piuttosto chiaro nel delineare quali possono essere gli unici interventi da apportare al ddl di riforma scuola 2015, sembra che il PD sia particolarmente in crisi.
Non soltanto vi è il rischio di spaccatura tra la minoranza Dem e la maggioranza renziana, ma anche la possibilità che questo tipo di riforma eroda il consenso al partito proprio in vista delle elezioni amministrative del mese prossimo. E così si starebbe pensando a degli emendamenti "correttivi" e il premier Renzi starebbe pensando ad una lettera da inviare ai docenti.
La situazione è molto calda ed è possibile che, se gli scioperi del 24 aprile e del 5 maggio dovessero realmente bloccare la scuola (con una partecipazione del personale scolastico che superi il 50%), vi sia un vero rimaneggiamento del ddl. Intanto, allo stato attuale, migliaia di precari resterebbero completamente esclusi dalla scuola e i docenti che invece vi insegnano saranno completamente soggetti alla nuova figura del dirigente scolastico che potrà decidere della loro carriera. Infine, è stato ribadito anche il blocco degli stipendi, un'altra misura che continua ad erodere autorevolezza al ruolo docente.
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