Opzione donna, reddito minimo e Quota 100 ecco i temi di discussione più caldi degli ultimi giorni, le ultime dichiarazioni di Poletti, Boeri e Damiano hanno riacceso i riflettori intorno alla questione riforma Pensioni e pensione anticipata, quali speranze concrete vi sono di una svolta imminente?

Opzione Donna, Poletti riaccende le speranze: si va verso la proroga?

Per quanto concerne la pensione anticipata Inps con Opzione Donna qualcosa pare muoversi nella giusta direzione, finalmente dopo tanto silenzio, il Ministro del Lavoro Poletti ha fatto sapere che il Governo insieme all'Inps valuteranno le risorse economiche per poter decidere in merito alla proroga dell'opzione donna.

Come è ormai noto l'Inps sta continuando ad accogliere le domande delle lavoratrici che maturano i requisiti entro il 31/12/2015, proprio in attesa di comprendere se l'Opzione Contributivo Donna verrà prorogata o se le domande attualmente in standby diverranno carta straccia.

Il Governo Renzi, precisa il ministro Poletti, è attento al tema della pensione anticipata uomini e donne e sta vagliando anche altre ipotesi come quelle presentate in Commissione Lavoro nel ddl flessibilità: Quota 100, 41, 97, in seria considerazione anche il reddito minimo garantito, proposto da Tito Boeri negli ultimi giorni.

Pensione anticipata uomini e donne, Reddito minimo e Quota 100: Damiano vs Boeri e Fornero

Proprio sulla questione del reddito minimo si sono infuocati gli ultimi dibattiti che vedono al centro della scena Boeri, Damiano e Elsa Fornero.

Boeri vorrebbe si iniziasse a tutelare attraverso un assegno assistenziale gli over 55 rimasti senza lavoro ed in grosse difficoltà economiche, Damiano non approva in toto l'indennizzo di 500 euro perché non risolverebbe alla radice il dramma previdenziale di molti lavoratori. A suo dire il reddito minimo creerebbe ulteriori disuguaglianze dal momento che potrebbe essere concesso solo sotto una certa soglia di reddito, lasciando dunque esclusi tutti i disoccupati che ad esempio hanno già versato 40 anni di contributi, ma non sono arrivati alla soglia anagrafica richiesta per poter accedere alla quiescenza.

L'unica soluzione a suo dire tornare al sistema delle Quote: la quota 100 permetterebbe a quanti hanno 62 anni e 38 di contributi di poter accedere all'assegno pensionistico senza penalità, la quota 41 permetterebbe a prescindere dall'età di raggiungere la quiescenza piena al raggiungimento del montante contributivo richiesto, mentre la quota 97 permetterebbe a coloro che hanno almeno 62 anni e 35 di contributi di accedere alla pensione con una minima decurtazione.

Elsa Fornero dal canto suo ritiene che la 'sua' Legge abbia permesso al sistema pensionistico italiano di reggere e si dice contraria sia alla flessibilità quanto al reddito minimo. La misure a favore dell'uscita flessibile hanno dei costi troppo onerosi per essere attualmente sostenute e anziché concedere il reddito minimo, a suo dire, sarebbe importante ricollocare gli over 55 nel mondo del lavoro.

Cosa deciderà di fare il Governo Renzi, enuncerà a breve le sue intenzioni in merito alla Riforma pensioni o temporeggerà ancora? I lavoratori iniziano seriamente a dubitare che dopo le tante proposte si assisterà all'ennesimo bluff e nulla verrà fatto per rimodulare il sistema pensionistico italiano. Avete gli stessi dubbi o siete ancor fiduciosi che vi siano speranze per la concessione della pensione anticipata Inps per uomini e donne?