"Penso che l'Inps possa avanzare proposte per risolvere i problemi. Detto ciò, le nostre idee si muoveranno lungo l'asse assistenza e previdenza. E non a caso ho parlato prima di assistenza, perché è da qui che partiremo". Sono le parole pronunciate da Tito Boeri durante un'intervista per il quotidiano La Repubblica, riguardanti il delicato tema della riforma previdenziale. L'economista della Bocconi sta portando avanti un lavoro di studio e revisione dei conti facenti riferimento all'Inps, con l'obiettivo di allargare le aree di tutela, assistenza e pensionamento anche in favore di tutti quei lavoratori e disoccupati che sono rimasti penalizzati dalla Riforma Fornero.

La platea dei potenziali destinatari è ancora molto vasta, nonostante numerose salvaguardie e sanatorie parlamentari che si sono succedute in questi anni, perché l'irrigidimento repentino dei requisiti di accesso alla pensione ha creato difficoltà tanto nei lavoratori over 55 anni che in quelli che hanno superato i 65 anni.

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Stante la situazione, secondo quanto si sta apprendendo da fonti giornalistiche e dalle stesse parole di Boeri, il piano del Neo Presidente Inps prevede di dividere in due fasce d'età la questione della flessibilità. A chi è rimasto disoccupato lontano dalla pensione dovrà spettare un reddito di cittadinanza, che dovrà fornire sussistenza in un'età nella quale risulta molto difficile trovare un nuovo collocamento lavorativo.

Il sostegno di welfare verrà calcolato sulla base dell'Isee familiare e dovrebbe aggirarsi attorno ad una media di settecento euro. Diverso sarà invece il caso di chi è ormai prossimo all'uscita dalla vita attiva: per coloro che devono fronteggiare questa evenienza si starebbe pensando alla pensione anticipata flessibile, previa una penalizzazione che dovrebbe garantire la sostenibilità della riforma e che colpirà maggiormente chi è più lontano dai requisiti di legge attualmente in vigore.

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Salvo nuovi colpi di scena, la strada della flessibilizzazione previdenziale nell'accesso all'Inps e delle nuove tutele di sostegno sembra essere delineata. Entro il mese di giugno Boeri invierà al Ministro del Lavoro Poletti i risultati degli studi effettuati dai tecnici dell'istituto, in modo da poter riflettere sui vari scenari avendo la situazione dei conti pubblici sotto controllo.

In seguito l'esecutivo dovrebbe incontrare le parti sociali e raggiungere un compromesso con quest'ultime su come formalizzare le misure di cambiamento. Infine, le nuove proposte potranno essere formalizzate all'interno della prossima legge di stabilità, con efficacia a partire dall'inizio del 2016.

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