L'emendamento presentato al ddl delega sulla Pubblica Amministrazione ha contribuito a far riaffiorare la questione del prepensionamento statali. Prima di andare ad analizzare nel dettaglio la proposta formulata da Hans Berger appare però opportuno fare un passo indietro cercando di capire che cosa prevedesse il disegno riformatore messo a punto in origine dal ministro della PA Marianna Madia. Come noto l'idea di dar corso ad una staffetta generazionale nel settore pubblico non è stata partorita di recente: a margine della riforma della PA lo stesso ministro Madia aveva infatti proposto di anticipare di uno o due anni l'uscita dall'impiego di quei lavoratori che si trovavano a pochi passi dalla maturazione del pensionamento, una staffetta generazionale in piena regola dunque che consentisse ai più giovani di accedere prima al mondo del lavoro.
Il progetto però è naufragato sotto i colpi della Ragioneria di Stato, preoccupata dal denaro che lo Stato avrebbe dovuto sborsare in anticipo rispetto alla scadenza naturale degli impieghi di decine di migliaia di lavoratori pubblici. Da qui l'accantonamento della misura che oggi viene riproposta sotto altre forme.
Novità e ultime news prepensionamento statali in ddl delega PA, i lavoratori potranno ridursi le ore di lavoro ma si pagheranno i contributi da soli
Come ricalibrare dunque il progetto sul prepensionamento statali senza infierire eccessivamente sulla casse dello Stato? Una prima proposta era giunta alcuni mesi fa da Hans Berger, ma la Commissione Finanze del Senato l'aveva bocciata per via degli elevati costi di attuazione. Berger proponeva 'il solito' anticipo sull'uscita dall'impiego, ma se da una parte lo Stato avrebbe risparmiato sugli stipendi dall'altra il costo dei contributi (che dovevano rimanere invariati per non incidere in negativo sugli assegni previdenziali) sarebbe interamente gravato sulle casse erariali. Da qui un nuovo stop e l'idea di riconfigurare il tutto. Ci sono voluti una serie di meeting con i tecnici del Tesoro per mettere a punto una nuova ipotesi di riforma.E qui veniamo al nuovo disegno presentato da Berger sul prepensionamento statali a margine del ddl delega alla PA. Berger ha proposto la subordinazione dell'uscita anticipata dall'impiego ad una precisa scelta dei lavoratori che dovranno ridursi l'orario di lavoro e dunque la retribuzione avendo cura di pagare da se i contributi sul differenziale tra part-time e orario pieno. Non esattamente un prepensionamento dunque quanto piuttosto una riduzione volontaria delle proprie ore di lavoro. Per capirsi, se un lavoratore statale guadagna 2000 euro lordi al mese l'impegno economico necessario all'accesso alla misura si aggirerà sui 350 euro mensili. Non pochi. Al riguardo il disegno di legge parla di 'contribuzione volontaria ad integrazione'. Traduzione spicciola? Vuoi uscire prima dal lavoro? Ok, però ti riduci l'orario (cosa cui fa seguito un abbassamento automatico dello stipendio) e ti paghi da solo i contributi. Non esattamente una formula che incentiva i lavoratori. E Voi che cosa ne pensate? Sareste favorevoli all'introduzione di questo meccanismo oppure vi ritenete contrari? Dateci un giudizio commentando il pezzo qui sotto!