Sono ormai diversi mesi che si discute di come risolvere le problematiche relative alla riforma del sistema pensionistico voluta dall'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero; riforma che ha spostato in avanti l'età anagrafica minima per andare in pensione a 66 anni. Da molte parti politiche e sociali arrivano proposte per garantire una maggiore flessibilità al nostro sistema previdenziale allo scopo di dare la possibilità ai lavoratori di andare in pensione anticipata rispetto a quanto stabilito dalla norma attualmente in vigore, secondo quanto riportato sul sito pensionioggi.it.

Le proposte più accessibili sembrano essere quelle che vanno verso l'applicazione delle cosiddette 'quote'. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Probabile applicazione del sistema delle quote

Si parla insistentemente della cosiddetta Quota 100 per tutti quei lavoratori che hanno un'età anagrafica e un totale di contributi versati che sommate diano il numero 100; della quota 97, per tutti coloro che hanno 62 anni di età e almeno 35 anni di contribuzione; della quota 41, destinata a tutti quei lavoratori precoci che hanno un totale di 41 anni di versamenti contributivi. La riforma pensionistica, almeno in un primo momento, ha conosciuto un periodo di fermo a causa della mancanza di risorse finanziarie da dedicare alla revisione del sistema previdenziale.

Ora, però, da più parti giungono richieste di provvedimenti che possano sbloccare la situazione degli esodati, grave problema sociale che ha colpito molti ex lavoratori over 55, ormai senza lavoro e con forti difficoltà nel trovare un nuovo impiego.

Probabile applicazione dell'opzione donna

Intanto, arriva anche una proposta da parte del Presidente dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps), Tito Boeri, il quale si muove per cercare di garantire agli over 55 senza lavoro e al di sotto di una determinata fascia ecomomica, un reddito minimo garantito, così come riportato sul sito specializzato pensionioggi.it.

Altra proposta, sempre proveniente dal Presidente INPS, è quella relativa alla proroga dell'opzione donna che, se dovesse essere confermata dal governo Renzi, darebbe la possibilità alle lavoratrici di andare in prepensionamento con il conteggio dell'assegno pensionistico con il metodo contributivo.