Resta elevata la tensione sul delicato comparto delle Pensioni e sulla riforma in avviamento dall'esecutivo proprio in questi mesi. Al centro della discussione vi sono infatti le tante situazioni di disagio lavorativo che si sono venute a creare in seguito all'irrigidimento dei requisiti, avvenuto nel 2011. La legge Fornero ha previsto infatti un innalzamento dell'età anagrafica e del monte contributivo utile per ottenere la quiescenza, un fattore che ha di fatto creato una platea di lavoratori e disoccupati troppo anziani per potersi mantenere attivi nel mercato del lavoro, ma al contempo troppo giovani per poter ottenere il pensionamento.
A questa situazione si è poi aggiunto un quadro difficile per i lavoratori ancora lontani dal raggiungimento dei requisiti Inps, sia per l'alternarsi delle opportunità di collocamento a causa della crisi, sia per l'effetto della discontinuità contributiva sull'accumulo di un montante previdenziale sufficientemente ampio.
Riforma pensioni: in arrivo un nuovo meccanismo di pensione anticipata
Stante la situazione, il Ministro del lavoro Poletti è recentemente tornato a ribadire la probabilità di un nuovo intervento sul campo previdenziale. Secondo le ultime dichiarazioni (rilasciate nel corso della settimana), una nuova misura strutturale di flessibilizzazione nell'accesso all'Inps dovrebbe essere inserita nella prossima legge di stabilità, con validità a partire dall'inizio del 2016.
Restano invece ancora irrisolti i dubbi sul meccanismo da utilizzare per offrire la pensione anticipata, visto che Governo e Parlamento sembrano ancora lavorare in due direzioni opposte. Il primo starebbe elaborando assieme all'Inps dei piani di quiescenza flessibili e basati sul ricalcolo contributivo della mensilità erogata, mentre la Commissione lavoro alla Camera avrebbe allo studio il prepensionamento con il sistema a quote, reso sostenibile da una piccola penalizzazione sulla mensilità erogata.
Pensioni flessibili, si pensa a meccanismi alternativi
Nel frattempo i tecnici del Governo Renzi starebbero lavorando anche ad altere ipotesi di flessibilizzazione nell'accesso al sistema. Il principio di partenza è che con le pensioni calcolate sul sistema contributivo sarà necessario tenere in conteggio tutti i versamenti effettuati, mentre al momento l'Inps prevede numerose barriere in grado di rendere inaccessibile il pensionamento a chi ha effettuato versamenti discontinui, oppure a chi è stato iscritto a casse e fondi pensione differenti.
Tra le misure allo studio, vi sarebbero:
- agevolazioni nel riscatto della laurea;
- aperture nella possibilità di effettuare versamenti volontari;
- flessibilità nella totalizzazione di tutti i contributi versati;
- apertura alla possibilità di ricongiungimento tra i contributi versati all'Inps e quelli accumulati nel fondo pensione di secondo pilastro.
In questo modo, sarà possibile creare le condizioni utili per poter offrire una pensione anche a coloro che avranno cambiato lavoro molte volte nel corso della propria carriera. E voi, cosa pensate delle ultime proposte in campo previdenziale? Restiamo in attesa di conoscere il vostro parere tramite il sistema dei commenti presenti sul sito, mentre per ricevere i prossimi aggiornamenti vi ricordiamo di cliccare sul comodo tasto "segui" che trovate in alto, sopra al titolo.