Mentre in Italia si continua a parlare di quota 96, quota 97 o quota 100, in Gran Bretagna parte la riforma del sistema previdenziale voluta da David Cameron che fa immediatamente discutere: i lavoratori potranno ritirare tutti i contributi versati una volta raggiunti i 55 anni di età. Giusto o sbagliato? Chi ci guadagna?

Riforma pensioni in Gran Bretagna

Che in altri Paesi la politica fosse più pragmatica e più rapida rispetto a quella italiana lo si sapeva già, ma troppo spesso si sottovaluta quello che succede nei Paesi che ci circondano.

Questa volta è il caso della riforma pensioni in Gran Bretagna, una riforma del sistema previdenziale fortemente voluta da David Cameron. La novità che sta facendo discutere in queste ore è la possibilità riservata ai lavoratori che hanno raggiunto i 55 anni di età di poter ritirare tutti i contributi versati nel corso della propria vita lavorativa. Un quarto della cifra complessiva non è soggetto a nessuna tassa, per il resto è prevista una tassazione ordinaria del 40% (da non sottovalutare quanto lo Stato incassa con questa imposta a spese del lavoratore).

Per poter comprendere il perché di questa nuova possibilità bisogna rifarsi alla crisi economica che si sta facendo sentire anche in Gran Bretagna: Cameron e i sostenitori di questa riforma affermano che dando questa possibilità ai lavoratori è possibile far ripartire la spesa e gli investimenti, nel particolare si spera in investimenti interni alla stessa Gran Bretagna.

C'è anche però chi invita alla cautela e non manca chi si oppone fortemente alla riforma: troppe richieste potrebbero mettere in crisi il sistema pensionistico e bisogna anche considerare che molti lavoratori potrebbero gestire male questo piccolo tesoretto e ritrovarsi in vecchiaia senza alcun tipo di sostegno economico. I vertici politici credono che il gioco valga la candela, soprattutto se si considera la situazione di crisi economica attuale.

Il governo invita tutti i lavoratori interessati ad informarsi e a pensare bene prima di prendere una decisione.

Non è possibile stabilire a priori se questo tipo di decisione sia giusta e sbagliata, per una valutazione oggettiva bisogna mettere sulla bilancia diversi fattori: da un lato questa riforma non fa altro che dare la possibilità al lavoratore di ritirare i contributi versati con una vita di lavoro, d'altra parte il governo deve anche tutelare il lavoratore e assicurargli il giusto sostegno durante la vecchiaia senza ricorrere a quello che potrebbe apparire come un trucchetto per allontanare lo spauracchio della crisi economica. In ogni caso, adesso la scelta spetta al lavoratori della Gran Bretagna mentre in Italia pensionati e lavoratori devono fare i conti tutti i giorni con le dichiarazioni e le promesse dei politici.