Sul Corriere della Sera di questa mattina viene dato ampio risalto agli interventi dei vari addetti ai lavori in ordine al ddl Scuola. Intanto il garante per gli scioperi Roberto Alesse mette tutti in guardia dal fare il blocco degli scrutini e si dichiara pronto alla precettazione. Intervistato da Radio anch'io il premier ribadisce che ci saranno 160mila assunzioni tra questo e il prossimo anno confermando che per i precari si dovrà bandire un concorso per immetterli in ruolo. Da parte sindacale si contesta aspramente quest'ultimo punto, così come quello inerente l'autonomia decisionale dei dirigenti scolastici e si invita i parlamentari per domani a partecipare ad una assemblea pubblica che si svolgerà alle 16.30 nella cornice del Pantehon a Roma.

L'evento è organizzato da Uil Scuola, Snals Confsal, Cisl Scuola, Fgu-Gilda Unams e Flc Cgil.



Dalla minoranza del Pd

Nonostante lo scetticismo manifestato dai docenti precari, anche la minoranza dem è intenzionata a dare battaglia sugli emendamenti al ddl scuola. L'ex premier Enrico Letta parla di riforma frettolosa e di necessità di maggiore ascolto delle istanze dei precari. Fassina afferma sicuro che in Aula sarà battaglia e D'Attorre assicura che si sarà la massima presenza e attenzione al dibattimento. Intanto giunge la notizia del deposito dell'emendamento a firma dell'On. Gianni Cuperlo a favore di un piano di reclutamento dei docenti abilitati della II fascia delle Graduatorie di Istituto attraverso un concorso per soli titoli.



Gli attacchi del M5S

I pentastellati di Beppe Grillo non rinunciano alla battaglia sugli emendamenti da approvare. L'On Silvia Chimienti esprime sorpresa, per usare un eufemismo, che dopo tanti anni in cui i precari hanno fatto da tappabuchi non abbiano ricevuto la giusta considerazione e non siano stati inseriti nel piano straordinario di assunzioni stabilito dal ddl scuola.

Anzi, si teme un abbandono totale della professione che questo governo ha l'obbligo assoluto di evitare. L'On Maria Marzana richiama la memoria mussoliniana alla quale si ispira la propaganda di questo esecutivo. Ci va giù duro e pesante l'On. Luigi Gallo quando, rivolto al ministro Giannini dice che non merita alcuna fiducia, bollando come capetti uno stralunato Faraone e un arrogante Renzi.