In seno al Partito Democratico non si respira aria tranquilla per la riforma della Scuola. Segno evidente le sostituzioni in Commissione Senato dei membri considerati non allineati ai quali vengono avvicendati altri più vicini a Renzi. Ma sono anche le dichiarazioni contrastanti di molti parlamentari del Partito Democratico a contribuire alla confusione. Su tecnicadellascuola.it si parla della Senatrice Puglisi che smentisce la chiamata diretta, mentre su orizzontescuola.it le fa da contraltare Mariangela Bastico che boccia senza mezzi termini la riforma scolastica di Renzi.

La professoressa di Diritto fu viceministro del governo Prodi nel 2008 ma col Pd non ha mantenuto un grande feeling.

No chiamata diretta

Non c'è incostituzionalità perché non è prevista la chiamata diretta degli insegnanti nel DDL scuola. Questa è la convinzione espressa dalla Senatrice Francesca Puglisi che ribalta a 180° quanto andava affermando nel 2012. Al riguardo orizzontescuola.it ha dedicato un approfondimento. Per la Puglisi, con questo DDL gli insegnanti verranno assunti a tempo indeterminato. Tecnicadellacuola.it mette in risalto la circostanza spiegando che si tratta di una replica a Susanna Camusso della Cgil. Implicitamente questa è una risposta a chi fa notare che la Costituzione sia spesso dimenticata.

Una occasione persa

C'è chi ha definito questa riforma scolastica un attacco alla democrazia mentre la ex senatrice Bastico, pur senza esprimere allineamento a questa posizione, parla di occasione persa per la scuola. Il riferimento è a i modi con i quali è stata condotta fin qui, esprimendo un giudizio complessivo negativo, anche se alcuni elementi si possono salvare.

Quando parla di uno dei problemi da risolvere si riaggancia alle difficoltà di una parte di popolazione che parte svantaggiata e finisce con l'abbandonare prematuramente gli studi.

La mobilitazione continua

Sempre su orizzontescuola.it si parla di oggi come una giornata in cui si svolgerà un altro flashmob nella piazze italiane, con i docenti invitati ad indossare qualcosa di rosso e a leggere alcuni brani di libro ad un orario convenuto.

La scelta di questo tipo di protesta mira a sensibilizzare le famiglie sui reali problemi della classe docente in maniera soft. Sui social intanto i docenti esprimono la loro intenzione di non votare PD.