La protesta dei docenti precari contro la riforma scolastica si arricchisce ogni giorno di polemiche innescate dalle esternazioni dei membri del governo Renzi. Le distanze tra le parti aumentano ogni giorno mentre a Bruxelles si seguono gli sviluppi della querelle italiana sulla Scuola. Angela Signorelli ci presenta uno spunto su un articolo pubblicato da Il Fatto Quotidiano, arrivando persino a suggerire ironicamente agli stessi membri di non fare la riforma scolastica e di abolire direttamente la scuola. Maria Elena Boschi li considera dei mentecatti impreparati che si nascondono sotto l'ala protettiva dei sindacati e Faraone dei semideficienti assolutamente non in grado di comprendere la portata della riforma e disapprova la protesta che vorrebbe proseguire con il blocco degli scrutini.
Trame oscureQuando si ricorre a termini come squadristi da parte di esperti di glottologia e lo si fa dietro il paravento di una nomina governativa allora è chiaro che dietro c'è qualche potentato con un fortissimo interesse al business scuola.
La norma che approva gli sgravi alle paritarie è stata fortemente sponsorizzata da Stefania Giannini e dal ministro dell'Interno Angelino Alfano, come riporta un articolo su Il Tempo di questa mattina. Questo spiega le esternazioni rivolte a ridurre il potere dei sindacati impegnati a difendere solamente i diritti dei lavoratori del comparto scuola. Al riguardo appare significativo il virgolettato attribuito ad Alfano dove si definisce l'aiuto alle paritarie come storica missione della parte politica da esso rappresentata.
Posizioni fermeI docenti delle graduatorie di istituto continueranno nelle supplenze ma la guardia resta ancora alta per via dei temuti colpi di coda che l'esecutivo imprimerebbe al Ddl in ragione di un eventuale successo alle prossime regionali.
Non c'è nessuna voglia di arretrare dalle posizioni assunte da entrambe gli schieramenti e oltre a manifestare l'intenzione di negare i voti al PD, estendendo l'invito a familiari ed amici, si preparano alle prossime azioni di contrasto. L'obiettivo resta ora e per sempre il ritiro dell'intero Ddl scuola.