Orizzontescuola.it pubblica una anticipazione su quelle che saranno le modifiche apportate al Ddl dal governo in accoglimento degli emendamenti presentati dal Pd. Per i docenti precari è previsto un massiccio piano di assunzioni che non include gli idonei del 2012 ma al contempo assicura il giusto turn over ai pensionamenti stimati in numero di 45.000 unità. La parte restante di 55.000 docenti precari provenienti dalle Gae sarà destinata a rinforzare gli organici dell'autonomia delle scuole. Il progresso in percentuale degli organici così rafforzati è stimato dal Pd in ragione di un 8%.

La pressione della piazza con il grande sciopero del 5 maggio ha già prodotto a quanto pare le prime aperture importanti, prima fra tutte la prosecuzione delle supplenze per chi si trova nelle Graduatorie di Istituto.

Il prossimo concorso

Nelle intenzioni dell'esecutivo si vorrebbe procedere al bando di un nuovo concorso per 60 mila aspiranti insegnanti di ruolo riservato ai soli abilitati. Al momento si tratta di sole indiscrezioni non confermate da nessun rappresentante del governo, contrariamente a quanto si può leggere su alcuni siti dedicati alla materia Scuola. Per quanto riguarda i tempi bisognerà attendere il 2016, anno al quale verrà spostata anche la norma contenuta nell'articolo 12 del Ddl sul divieto di supplenze.

Questo equivale a dire altri tre anni di tempo per accettare di lavorare con incarichi a tempo determinato. Grazie ad una massiccia adesione alla manifestazione sono state aggirate le manovre di disturbo che nei giorni scorsi hanno turbato le attese dei docenti che continuano a richiedere il totale ritiro del Ddl.

Effetto sciopero

Sempre da orizzontescuola.it apprendiamo che l'esecutivo ha precisato che nessun licenziamento è previsto per chi compie il percorso triennale previsto dai nuovi albi territoriali. Nei giorni scorsi si erano levate alte le proteste delle associazioni sindacali di categoria che nel provvedimento vedevano la possibilità di relegare in una sorta di lista di proscrizione i neo assunti in ruolo conservando l'elemento della precarietà.

La non conferma prevista dal nuovo ordinamento equivale ad una sorta di licenziamento. Questa precisazione del Pd giunge sospetta soltanto poche ore dopo la fine dello sciopero odierno. I docenti delle Graduatorie di Istituto hanno assicurato che continueranno le iniziative di protesta fino al completo ritiro del Ddl.

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