Nuova bocciatura per la riforma dellaBuona Scuola di Renzi: secondo le ultime notizie iltesto del ddl viene 'rimandato' dal Comitato per la legislazione allaCamera che ha riscontrato innumerevoli errori di formae di sostanza. Un duro colpo che smentisce quanto sostenutodal Pd per cui il ddl sarebbe molto migliorato rispetto all'originalestesura. Solo apparenze, denunciano i sindacati, per cui talimodifiche non cambierebbero in realtà la sostanza dei fatti. Ma lariforma della Scuola 2015 di Renzi va avanti e dopo il “no”al termine del 14 maggio per il voto finale, la Boldrini propone unanuova deadline per martedì 19.

Tempi troppo stretti - dichiarano Sele 5 Stelle - che non consentono un'appropriata analisi e messa inatto delle modifiche presentate. A questo si aggiunge poi la“ghigliottina” presentata dal governo limitandoulteriormente il tutto e facendo scoppiare un nuovo caso emendamenti.

Riforma della Buona Scuola bocciataancora - Il Comitato per la legislazione alla Camera harilevato nel test decine di osservazioni formali e sostanziali che,se prese in considerazione – scrive il Fatto Quotidiano –allungherebbero i tempi dell'esame in Commissione e in aula. Inparticolare, alcune disposizioni "appaiono di dubbia o nulla portatanormativa" e altre in palese contraddizione tra loro. Il testoinfatti "adotta espressioni imprecise – secondo il Comitato -ovvero suscettibili di ingenerare incertezze sull’effettivosignificato tecnico normativo" comenel caso del piano assunzioni del personale di scuola dell'infanzia eeducativo o degli insegnamenti di inglese, musica ed educazionefisica alle elementari per cui risulterebbe non necessario il titolodi abilitazione alla scuola primaria.

SecondoPD e Pi-Cd invece il ddl Buona Scuola sta registrando sensibilimiglioramenti: "gli emendamenti approvati – sostiene il PD –dimostrano che c'è apertura vera a modifiche migliorative" orientate alle esigenze di chi la scuola la fa e la vive. Di diversoparere è però il sindacato Flc Cgilche, a pochi giorni dallo sciopero del 5maggio,ammoniscono: "basta con le furbizie perché gli emendamenti checircolano non cambiano assolutamente nulla".

Infatti "alle dichiarazioni di apertura ai cambiamenti dei contenuti – hacommentato il portavoce Domenico Pantaleo - non corrispondonodecisioni conseguenti e anzi vengono confermati tutti i puntiinaccettabili".

Intantosalta la proposta del governo di fissare il voto finale sul ddl dellariforma della scuola il prossimo 14 maggio elunedì si voterà nuovamenteper stabilire un nuovo termine il 19 maggio.

Anche su questo fronteperò non sono mancate le polemiche: grazie alla furbizia delcollegamento del ddl al Def – attacca Sel - il governo avrebbefacoltà di imporre tale scadenza con il rischio che, per rispettareil termine, la Commissione si trovi costretta a operare "in manierasintetica e superficiale all'analisi degliemendamenti".Tempi troppo stretti per una riforma così invasiva, tanto più se siconsiderano le gravi inesattezze, anomalie e contraddizioni rilevatedal Comitato della legislazione allo stato attuale dei lavori.

Sulla“ghigliottina”del governo duri anche i 5 Stelle che denunciano il nuovo casoemendamenti: degli oltre 2.000 attualmente in commissione, solo unaminima parte potrà essere presentata. "Ciò significa che deinostri 700 emendamenti circa, ne potremmo presentare al massimo 48 ha dichiarato Simone Valente.