A lungo contestati coloro che hanno scelto oggi 5 maggio, giornata proclamata da tutte le single sindacali, di entrare in aula e fare lezione, contro il personale della Scuola che ha deciso di protestare contro alcuni dei punti salienti del ddl scuola del Governo Renzi. Chiamti in causa, e primi fra tutti, sono i dirigenti scolastici, ai quali si rivendica l'aumento del potere e l'esaltazione del loro ruolo - dai più indicato come il preside-duce. L'appello #iononsciopero è stato accolto da docenti e dirigenti scolastici di numerose scuole, alla quale scelta hanno apportato numerose motivazioni.

Come si legge anche nelle diverse pagine sulla scuola come https://www.facebook.com/pages/Notizie-Scuola-Tfa-Pas-Diploma-Magistrale-abilitante/115974068472707?ref=hlI  numerose sono le reazioni, motivazioni e punti contesi nella riforma e nella scelta di chi aderisce alla protesta e chi rivendica solo il miglioramento del testo propostp dal Governo. I dettagli.

#iononsciopero: dirigenti e docenti entrano in aula

C'è anche chi non sciopera, criticato sul Social, ma coerente nelle sue posizioni; consapevole che la scuola necessita di una riforma, fermo restando - e questo è un fatto incontestabile - che il ddl può essere migliorato. Non tutto il personale della scuola aderisce alla giornata di protesta che ha prevista una larga partecipazione del mondo della scuola, in considerazione della presenza di tutte le sigle sindacali. Nessuno escluso, dunque, ad eccezione dei presidi, ai quali nel ddl scuola è stato assegnato un nuovo potere,e i docenti precari che attendono l'applicazione del piano straordinario di assunzioni di 100.701 insegnanti da GaE e dai vincitori del concorso a cattedra 2012. L' appello #iononsciopero mette anche in evidenza come 'se il ddl scuola può essere migliorato, nessun docente può parlare di tagli o di precariato' o anche di finanziamenti alla scuola privata, e proprio a quest'ultimo punti il ministro dell'Istruzione Giannini ha dichiarato di non comprendere le motivazioni per cui non si accetta che una scuola privata dia un servizio alla pari della scuola pubblica. In base agli ultimi tweet, chi non sciopera sostiene che lo sciopero sia solo un metodo di strumentalizzazione delle masse, un'idea dei sindacati.

Renzi contro lo sciopero del 5 maggio: dichiarazioni

Intanto stanno per avere inizio le manifestazioni a Roma, Milano, Cagliari, Palermo, Bari, Catania e Genova e tante altre città d'Italia che hanno accolto invece il ddl scuola diversamente e attendono che il ddl scuola, così come è stato steso sia ritirato dal Governo. In risposta il premier Renzi ha dichiarato di non aver intenzione di lasciarsi intimorire da tre fischi, mentre Faraone ha raddrizzato il tiro, descrivendo i docenti che saranno in piazza oggi 5 maggio 'chiassosi', ma comunque una picolla parte di dissidenti. Si attende di conoscere dunque il numero delle presenze in piazza contro il ddl, per verificare chi realmente ha ragione sulle previsioni fatte sull'adesione allo sciopero o all'appello #iononsciopero. Se desiderate restare aggiornati sulle notizie in materia di pensionamento e scuola, vi consigliamo di cliccare su 'segui' in alto a destra del nome dell'autore dell'articolo. Vi ricordiamo che, nel caso abbiate trovato la news interessante, potete anche votarla cliccando sulle stelle in alto a destra.