'Il governo ha le idee chiare: dobbiamo liberare dalla legge Fornero tutte quelle persone che, in cambio di una piccola riduzione, può lasciare il lavoro, adottando, in questa maniera, più flessibilità. L'Inps deve dare a tutti i lavoratori la libertà di scegliere'. Queste le parole del premier Matteo Renzi, ospite ieri sera al programma Porta a Porta condotto da Bruno Vespa. Il presidente del Consiglio torna a parlare di riforma del sistema previdenziale evidenziando che 'chi ha la pensione alta perché ha versato i contributi è ben altra cosa rispetto ai parlamentari che hanno due o tre Pensioni.
Su questo argomento è necessario fare chiarezza'.
Boeri propone l'introduzione di sistemi flessibili e del cosiddetto reddito minimo
Nella giornata di ieri, anche Tito Boeri, presidente dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), ha specificato che, il prossimo mese, l'Istituto di Previdenza farà una proposta organica al governo allo scopo di riformare il sistema pensionistico con l'introduzione di sistemi flessibili per l'uscita dal lavoro e del reddito minimo.
L'obiettivo principale di Boeri, secondo quanto riportato dal sito internet pensionioggi.it, è quello di cercare di attenuare le differenze tra il sistema contributivo e quello retributivo.
Differenze sostanziali tra sistema contributivo e sistema retributivo
Il sistema contributivo consente l'uscita dal lavoro con un'età inferiore del lavoratore ma con un assegno pensionistico più basso, dato che viene calcolato in funzione dei contributi versati. Chi è invece nel sistema retributivo (dal 2012, però, tutti i lavoratori sono transitati nel regime misto) è rimasto bloccato, indipendentemente se ha un lavoro oppure no, fino a 67 anni.
Una problematica che, secondo il presidente Boeri, deve essere eliminata. Lo stesso economista sottolinea la necessità di introdurre il cosiddetto 'reddito minimo', una specie di sussidio per tutte quelle persone che ne hanno bisogno perché versano in situazioni disagiate. Un modo per superare la soglia di povertà.