"Noi abbiamo già incardinato alla Commissione lavoro della Camera alcune proposte di legge di tutti i partiti, che convergono su un punto: dare flessibilità al sistema pensionistico" ha spiegato negli scorsi giorni l'Onorevole Cesare Damiano, sottolineando anche come "tra poche settimane avremo in audizione su questo argomento il Ministro del lavoro, il Presidente Inps e le parti sociali". Il Presidente della Commissione lavoro alla Camera si riferisce con tutta evidenza alle sue due ultime proposte effettuate in merito alla questione, frutto di un lungo lavoro di mediazione.
Tale attività ha portato infatti a suggerire l'idea di nuove forme di pensionamento anticipato, attraverso le quali si potrebbe finalmente flessibilizzare il sistema previdenziale italiano e fornire una risposta ai tanti lavoratori disagiati che sono rimasti bloccati loro malgrado nel mondo del lavoro.
Riforma pensioni: le due proposte per flessibilizzare l'accesso all'Inps e l'opinione delle parti sociali
La prima opzione allo studio è la quota 97, che prevede di garantire il pensionamento fin dai 62 anni di età purché si abbiano accumulato 35 anni di versamenti.La proposta è però legata ad una penalizzazione della rendita del 2% per ogni anno che manca agli attuali requisiti di quiescenza, con un tetto massimo all'8% Questo meccanismo dovrebbe permettere di garantire la sostenibilità del provvedimento e del bilancio Inps nel lungo periodo.
La seconda riguarda invece i lavoratori precoci, che nel caso precedente sarebbero rimasti bloccati visto che hanno iniziato a lavorare in giovane età. Per questi soggetti si è pensato all'uscita flessibile con 41 anni di versamenti, indipendentemente dall'età che hanno raggiunto.
Huffington Post rilancia il tema della pensione flessibile e dell'uscita anticipata di 4 anni
A riaccendere il tema nella giornata di ieri è stata un'indiscrezione lanciata dall'Huffington Post, che ha pubblicato un articolo con il quale si è sottolineato che "il Governo sta seriamente prendendo in considerazione l'ipotesi [...] di andare in pensione con quattro anni di anticipo sull'età prevista, perdendo all'incirca una mensilità all'anno".
Il riferimento è ancora una volta ai suggerimenti dell'On. Damiano che vi abbiamo riportato all'inizio dell'articolo e che potrebbero trovare una collocazione all'interno della prossima legge di stabilità; se effettivamente si seguisse questa strada, vi sarebbero i presupposti per far entrare in vigore le nuove opzioni di quiescenza già a partire dall'inizio del 2016. Ma fino a prova contraria bisognerà attenere i prossimi mesi per vedere se ai tanti annunci che si sono susseguiti finora sarà dato finalmente un esito concreto attraverso una misura di cambiamento dal carattere strutturale.
E voi, quale opinione avete sulle ultime dichiarazioni di Damiano e sull'indiscrezione pubblicata dall'Huffington Post? Fateci sapere la vostra opinione al riguardo con i commenti, oppure cliccate sul tasto "segui" per rimanere aggiornati sui nuovi articoli riguardanti il tema della previdenza.