"Alla luce della sentenza della Consulta occorrerebbe un provvedimento ben disegnato per evitare problemi legali futuri": sono le parole dell'ex Commissario alla spending review Carlo Cottarelli in merito alla vicenda della sentenza n. 70/2015 della Consulta, con la quale è stato dichiarato incostituzionale il blocco delle rivalutazioni Inps deciso con la legge Fornero. La soluzione del bonus pensioni sembra poter garantire la stabilità dei conti, ma aprirà con grande probabilità le porte a numerosi ricorsi da parte di pensionati che si sentiranno penalizzati o che si ritengono insoddisfatti della scelta presa dall'esecutivo.

Ad ogni modo, i conti dovrebbero risultare in sicurezza: "l'impatto sarà limitato perché il Governo ha infatti confermato gli obiettivi di deficit precedenti alla decisione" ha spiegato il tecnico, che sottolinea come la direzione intrapresa per gestire la vicenda risulti tutt'altro che scontata. L'Italia si trova infatti a gestire una situazione dei conti pubblici molto complessa, perché in caso aumentino i tassi d'interesse potrebbero crearsi situazioni rischiose per la tenuta dei conti. 

Bonus pensioni e rimborsi Inps: dal lato pratico si rischia di penalizzare le mensilità medie più alte

Nel frattempo cominciano ad arrivare i primi riscontri pratici sull'impatto che avrà il bonus nella platea dei pensionati e dei potenziali percettori.

Se le Pensioni minime hanno già ricevuto le rivalutazioni negli anni precedenti e quelle considerate "medie" potranno avere perlomeno la consolazione del bonus, chi si trova a incassare un trattamento lordo al limite dei criteri che considerano l'emolumento previdenziale come elevato potrebbe trovarsi tagliato fuori dalla misura.

Secondo quanto annunciato dal Governo, il moltiplicatore della pensione minima utilizzo come strumento di selezione dei potenziali percettori potrà arrivare a moltiplicare al massimo per sei volte la pensione minima. Un parametro che di fatto limita nuovamente la platea dei destinatari, seppure ampliandola rispetto a quanto è stato deciso dal Governo Monti nel 2011.

Ma vi è di più, perché chi percepisce un trattamento al limite del parametro potrebbe di fatto vedere diminuire il rimborso Istat per gli anni in corso e per quelli futuri. Per questo motivo, da molte parti si chiede che i tecnici dell'esecutivo possano verificare con attenzione le tante situazioni che si posizionano al confine superiore del criterio di selezione, per garantire l'effettiva equità del provvedimento.

Come da nostra abitudine restiamo disponibili a ricevere le vostre idee e opinioni sotto forma di commento, mentre per restare aggiornati sui nuovi articoli relativi alle pensioni vi ricordiamo di cliccare il comodo pulsante "segui" che vedete in alto, sopra al titolo.